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Face/Off

Regia di John Woo vedi scheda film

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La recensione su Face/Off

di Fabelman
8 stelle

Quando il male assume il volto del bene e viceversa…dal maestro dell’opera action John Woo.

Distribuito nelle sale nel 1997, questo titolo rappresenta il punto culminante del percorso hollywoodiano di un regista che associa al genere action uno stile operistico con firme autoriali identificative sparse un po’ ovunque. (L’utilizzo dello slow motion, le pistole impugnate a due mani a braccia estese. . .e le colombe, immancabili).

Il maestro di Hong Kong, John Woo, è stato uno spasso per chi negli anni 90 (come il sottoscritto) era un adolescente, a volte lo stile può in effetti lasciare interdetti ma bisogna sempre ricordare il background culturale del regista che emerge nella messa in scena, come nei tempi in cui l’azione viene compressa, addirittura nella postura e nelle movenze dei protagonisti, nei dialoghi e nel senso di humor espresso. . .per quanto a volte lieve, l’impronta (culturale) asiatica si percepisce.

“Face/Off” è un film riuscito, un’opera ben confezionata, il posto giusto al momento giusto per i due protagonisti/antagonisti, John Travolta e Nicolas Cage, perfettamente a loro agio nel gioco dei doppi ruoli e nel momento migliore della loro carriera.

La trama, iconica: Sean Archer, a capo di una sezione dell’FBI, è da anni alla caccia di un noto terrorista, Castor Troy; caccia che diventa un’ossessione per Archer quando Castor gli toglie ciò che ha di più prezioso uccidendo il suo piccolo figlio, caccia che porterà finalmente all’arresto del terrorista ridotto in coma nella sparatoria.

Tra il materiale rinvenuto, a seguito della cattura, si scopre che un ordigno è pronto a far esplodere metà città di Los Angeles, e solo il fratello di Castor Troy, Pollux, conosce il luogo dove l’ordigno è stato posizionato.

Pollux Troy (lievemente autistico?!) è rinchiuso in un carcere federale di massima sicurezza e ogni tentativo di interrogarlo si rivela inutile.

Da quì l’operazione segretissima: Sean Archer è chiamato ad un’ultima missione prima del meritato ritiro per sé e la sua trascurata famiglia; con un’operazione chirurgica effettuata da un team speciale, l’agente indosserà il volto (vero) del terrorista ridotto in stato vegetativo e, togliendosi il proprio di volto, ne assumerà ogni sembianza e parlerà con la voce del nemico grazie a un congegno.

Verrà rinchiuso nello stesso carcere federale dove si trova Pollux Troy, che dovrà credere di parlare col fratello; l’obiettivo è identificare e disinnescare l’ordigno.

Dallo stato vegetativo Castor Troy si risveglierà. . .senza faccia ovviamente, ma tranquilli, ne indosserà un’altra.

La scena in cui i due si ritrovano “faccia a faccia” nel penitenziario, ognuno con il viso dell’altro come se si guardassero allo specchio, è meravigliosa; per tutto il film i due attori sono bravi a far prevalere i loro pregi sui loro imprescindibili difetti (qualche movenza sgangherata di troppo di Travolta, quella faccia, appunto, di Cage sempre stampata lì), ma nel complesso ottima prova per entrambi. Prova attoriale non banale e con un notevole coefficiente di difficoltà: John Travolta interpreta Sean Archer/Castor Troy prende il corpo di John Travolta; al contempo Nicolas Cage interpreta Castor Troy/Sean Archer prende il corpo di Nicolas Cage.

Il film ha una forte connotazione operistica, di fatti l’azione è letteralmente orchestrata da un John Woo smagliante; la colonna sonora (bellissima, di John Powell che segna così il suo esordio nell’ambito cinematografico) parte dall’incipit ed è protagonista tanto quanto i due attori, accompagna ogni singola scena di ogni singola sequenza descrivendone il tono, il ritmo, l’intensità, il sentimento, uno spartito che recita in parallelo con il copione.

“Face/Off”, per come realizzato, potrebbe benissimamente essere trasposto in un’opera teatrale, gli attori danzano sulle note musicali (una scena su tutte: quando Cage/Troy in pompa magna toglie via il suo mantello sulla pista prima del decollo che porterà alla sua cattura). 

La sceneggiatura mette letteralmente allo specchio i due contendenti, approfondendo quanto basta il vissuto dell’uno quanto dell’altro, con tratti di esistenza pressappoco speculari.

La pellicola è godibilissima dal primo all’ultimo fotogramma, una goduria per chi ama il cinema action e non solo; tecnicamente e stilisticamente è un film solido, anche a livello di scrittura dove risiedono le uniche e perdonabili lievi sbavature.

Bene/Male, FBI/Terrorismo, Sean Archer/Castor Troy, John Travolta/Nicolas Cage, “Face/Off” è un film basato sul dualismo, inevitabile; ma è un film sulla rinascita di un uomo, sul coraggio di cancellare una cicatrice per essere nuovamente capace di donare il proprio amore a una “nuova” vita e dedicarsi nuovamente a quelle vite da lui trascurate.

Il finale è fortemente dovuto, anche se inizialmente non previsto, ma, alle prime proiezioni col pubblico di prova, la percezione che la chiusura del cerchio fosse necessaria è stata evidente. . .il maestro John Woo anche in questo caso aveva ragione e la produzione ha preso atto.

“Face/Off” credo sia il film manifesto di John Woo. . .l’action è quando anche il candore del volo di una colomba bianca può far da sipario a una sparatoria in cui si spera che il bene trionfi sul male, l’amore sull’odio, l’eroe sul suo nemico.

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