Regia di Jon Avnet vedi scheda film
Intenso e commovente film di "formazione"
Fine degli anni Settanta, sulle rive del Mississippi. Stephen è un giovane reduce della guerra in Vietnam e a causa di problemi psichici, tipico stress post traumatico, è costretto a ricorrere a frequenti ricoveri in ospedali psichiatrici, colpito da incubi e allucinazioni, che lo riportano al suo doloroso passato che più avanti, svelerà confidenzialmente al figlio e che ne minano la stabilità mentale. Tutto ciò inevitabilmente compromette le possibilità di ottenere un lavoro stabile, Stephen è costretto dunque ad arrangiarsi con umili lavoretti saltuari. Paradosso dell’ America di quegli anni, che mandava i giovani allo sbaraglio in una guerra insensata, ma che quando tornavano, se tornavano, invece di accoglierli con calore, gli faceva terra bruciata intorno. Ha però una bella e affiatata famiglia e una moglie innamorata, che lo sostiene sia moralmente, che materialmente, accollandosi due impegni di lavoro, pur di andare avanti alla men peggio. Il figlio Stu,con la sorella che hanno sempre guardato il mondo con candore e spensieratezza, sono costretti a fare i conti con la realtà e a confrontarsi con il cinismo e la violenza del prossimo. Trascorrono l'estate all’aria aperta, divertendosi a fabbricare “un fortino” sull'albero, con i loro amichetti preziosi , in perenne contrasto con un gruppo di rozzi bulli loro vicini, che ne contendono la proprietà e l’utilizzo, imparano sulla loro pelle, la legge della strada, il senso della sfida e il significato del conflitto. Tuttavia anche se eternamente in bolletta, non perderanno mai la loro dignità. Stephen andrà a raccogliere le patate e finirà a lavorare in una fatale miniera, pur di non arrendersi, mai. In un feroce confronto-scontro, con il padre dei prepotenti vicini, Stephen dimostrerà cosa significa saggezza, da non confondere con codardia, ma è invece la necessità di farsi rispettare, su quello che conta veramente, Stephen tollera offese e insulti, ma quando l’energumeno minaccia seriamente il figlio, insorge energicamente, ma poi offre dello zucchero filato a chi lo aveva deriso, spiegando all’attonito Stu che probabilmente costoro avevano “bisogno” di un atto di generosità. Lidia dà lezioni di vita ad un’insegnante becera e razzista e tutti a loro volta, apprenderanno il valore della famiglia e dell’amicizia, il senso del sacrificio, il controllo delle reazioni. Il finale è tragico, ma al contempo ottimista.
Intenso e commovente film di formazione, che non è di guerra, ma parla della guerra, stigmatizzandola in toto, additandone la sua assoluta disumanità, raccontandone i suoi terribili effetti, e la sua irrazionalità.
Kevin Kostner offre una bella prova, ma bravissimi sono i piccoli attori, all’epoca.
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