Regia di Jon Avnet vedi scheda film
La trama potrebbe essere tratta da una canzone di Bruce Springsteen, realistica e tragica quale è. Una commedia più amara che dolce, che poggia la sua forza nella trama e nei personaggi. Questo “The War” è, in effetti, la storia di una famiglia americana dei primi anni ‘70: un padre di famiglia dolce e scanzonato, una mammina amorevole e premurosa, e i loro due figli, Lidia e Stu. Una famiglia povera, che fatica per arrivare alla fine del mese, ma che è legata da sentimenti profondi d’amore e di tenerezza. Poi, il papà parte per il Vietnam e, quando ritorna, è distrutto da uno shock post-traumatico molto grave, a causa del quale non riesce a trovare un lavoro stabile. Stu e Lidia, figli della campagna e della gioia adolescenziale, si ritrovano ad aprire gli occhi sull’incubo quotidiano che investì i veterani della “sporca guerra”: instabilità psicologica e sociale, che mina in modo irreparabile anche i rapporti familiari, distruggendo quel “mondo perfetto” rappresentato dalla casa e dalla famiglia. Jon Avner, bravo sceneggiatore e discreto regista, mette in scena un film capace di colpire lo spettatore e per permettere la piena comprensione e il totale “assorbimento” dell’argomento storico-sociale trattato. Un dramma di provincia che non dà tregua, che conquista e distrugge grazie alla sceneggiatura, scarna eppure simbolica, e ai personaggi, ai quali si finisce inevitabilmente per affezionarsi. Grandi gli attori: Kevin Costner e Mare Wenningham sono ottimi, il giovanissimo Elijah Wood e Lexi Randall coinvolgono e sono più che credibili. Bel film. Voto: 71/2.
Degna di una canzone di Springsteen: l’ottimo sceneggiatore Avner ha talento da drammaturgo, e descrive una storia simbolica, che descrive in modo semplice e commovente una importante pagina della storia americana moderna. Il grande punto di forza del film, senza dubbio.
Un’attrice sconosciuta ma che personalmente adoro; nel film riesce a rendere alla perfezione un ruolo commovente: una madre, tenera ma costretta ad essere rigida e premurosa, che lotta contro il destino per il bene dei suoi figli. Molto brava.
Una ragazza molto carina, brava, adatta al ruolo.
Qui era ancora un ragazzino, ma con un talento drammatico che colpiva per la potenza.
Una prova eccellente, calibrata, commovente. Evita i cliché e riesce a dare credibilità al personaggio.
Più che buona, comunque Avner è più bravo come sceneggiatore che come regista.
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