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Grazie a Dio

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Grazie a Dio

di diomede917
8 stelle

Gran Premio Speciale della Giuria all'ultimo Festival di Berlino, Grazie a Dio è la rappresentazione fredda e diretta di una piaga, purtroppo, tutt'ora aperta in Francia.

Lo scandalo sessuale di Lione che ha visto coinvolti gli alti vertici della Chiesa Francese, scoperchiando un vaso di Pandora fatto di silenzi e omertà.

Tutto parte nel 2014, dalla presa di coscienza di Alexandre. Manager stimato, padre di 5 figli, marito amorevole, cattolico convinto che ritrova dopo tantissimi anni il sacerdote che abusò di lui quando era scout.

Vederlo ancora a contatto con dei bambini provoca in lui uno scossone interiore al punto tale di denunciare l'accaduto alla Chiesa.

Lui voleva solo delle scuse. Ma dall'incontro con Padre Preynat otterrà solo una semplice ammissione di colpa.

Indignato anche dall'immobilismo del Cardinale Barbarin avvierà la sua opera di denuncia che riporterà dall'oblio in cui si erano rifugiati anche altri bambini che come lui furono vittime delle violenze.

Da molti ribattezzato Il caso Spotlight francese, il film di Francois Ozon è decisamente più distaccato da un punto di vista emotivo ma questo suo essere fuori scena permette allo spettatore una visione più ampia e obiettiva.

Le vittime della violenza sono come degli staffettisti che si passano il "Testimone" del proprio dolore, Ozon li racconta con uno stile differenziato a seconda l'appartenenza sociale e il danno subito (sia esso psicologico che fisico).

Grazie a Dio ci racconta di una rabbia mai urlata, una rabbia nascosta dalla vergogna e dalla gogna sociale, una rabbia che piano piano e molto lentamente nei 137 minuti del film attanaglia lo spettatore.

La scelta di alternare i racconti delle vittime con uno stacco al passato, la rappresentazione dello strano rapporto tra vittima e carnefice.

La naturalezza e l'ovvietà del comportamente di Padre Preynat contrapposto agli sguardi quasi senza speranza di ragazzi che vogliono dimenticare velocemente il loro dolore.

La cosa che colpisce del film di Ozon è la rappresentazione di una società e di una chiesa che cerca di far passare normale un comportamento aberrante.

Famiglie complici di una mentalità che ha lasciato andare allo sbando morale e psicologico i propri figli.

Figure come il Cardinale Barbarin, che diventano involontariamente comiche e ridicole nel sottostimare il dramma della pedofilia.

"Un pedofilo è un uomo che ama i bambini e Gesù ci insegna ad amare i bambini. Entro certi limiti. Userei più correttamente il termine pedosessuale" "Grazie a Dio, la maggior parte dei casi sono prescritti"

Ozon rappresenta questo uomo ridicolo col distacco di una narratore di fatti, in attesa anche lui di usare la parola fine per questa bruttissima storia.

Al momento aspettiamo solo gli eventi.

Voto 8

 

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