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Grazie a Dio

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Grazie a Dio

di port cros
7 stelle

Un film necessario e coraggioso, di testimonianza e di denuncia, sulla battaglia dei minori abusati nella Diocesi di Lione. Affrontando una vicenda giudiziaria ancora aperta, tratta materiale devastante con taglio rigoroso e documentaristico, senza lanciare anatemi ma mettendosi completamente e ed irriducibilmente dalla parte delle vittime.

 

 

Melvil Poupaud, Bernard Verley

Grazie a Dio (2019): Melvil Poupaud, Bernard Verley

 

François Ozon non ha avuto paura di affrontare di petto una vicenda spinosa e scottante, nonché ancora aperta del punto di vista giudiziario, quale lo scandalo della pedofilia nella Diocesi di Lione. Al momento della realizzazione ed uscita in patria del film ancora non c’erano state le sentenze datate 2019 del Tribunale ecclesiastico e di quello statale che hanno segnato un punto determinate della vicenda, sviluppi di cui veniamo informati solo nei titoli di coda. Andando incontro a tentativi dell'imputato e della diocesi di bloccare l’uscita della pellicola, Ozon ha usato i nomi veri, sia quello del prete pedofilo Bernard Preynat , che negli anni 80 ha molestato decine di bambini affidatigli nei gruppi scout, sia quello delcardinale di Lione Philippe Barbarin, accusato di aver coperto il colpevole anche dopo essere venuto a conoscenza degli abusi, permettendogli di continuare ad esercitare il sacerdozio a contatto con minori.

François Marthouret

Grazie a Dio (2019): François Marthouret

Ma questo non è un film su un sacerdote pedofilo o sulla Chiesa, o, come ne Il Caso Spotlight, sull'inchiesta giornalistica sugli abusi. Questo è un film sulle vittime. Su come, a tre decenni dagli incresciosi fatti, un gruppo di uomini ormai adulti abbia trovato il coraggio di denunciare pubblicamente quello che era lorocapitato e, creando l'associazione “ La parole libérée », portare in giudizio la Curia per aver fallito nel proteggere i bambini che le erano stati affidati. Tutto parte da Alexandre Guérin (Melvil Poudad), padre di famiglia con cinque figli, cattolico praticante, che nel 2014 perprimo scrive all'arcivescovoBarbarin per chiedergli conto di quanto è successo. Quando larisposta della Chiesa, comprendente un imbarazzante incontro « di perdono » con l’anziano abusante  che pur ammettendo i fatti appare ben poco contrito, dimostra volontà di insabbiare piuttosto che di sanzionare, Alexandre decide di rivolgersi alla giustizia. Si metterà così in moto un meccanismo che porterà al coinvolgimento di una seconda vittima, François Debord (Denis Ménochet), ateo convinto, che si metterà ala ricerca di altri molestati, dando vita all'associazione e portando il caso all’attenzione dei media. Il terzo protagonista è il tormentato Emmanuel Thomassin (Swann Arlaud), che le violenze hanno segnato più profondamente degli altri, nella psiche e persino nel fisico.

Swann Arlaud, Josiane Balasko

Grazie a Dio (2019): Swann Arlaud, Josiane Balasko

Il film procede in ampi cerchi concentrici mostrando come il risveglio delle coscienze delle vittime si allarghi a macchia d’olio, incentrando l’attenzione in successione su ciascuno dei tre protagonisti principali e sull’impatto spesso destabilizzante della rivelazione sul loro microcosmo esistenziale e familiare, ma mostrando anche le connessioni reciproche tra le vittime ed il nascere ed il crescere dell’associazione. Ozon maneggia con responsabilità la durezza della vicenda, in cui i protagonisti devono fare i conti con il riemergere della sofferenza legata all'abuso e con la paura e la vergogna del renderlo pubblico, ma anche gestire i rapporti con partner e parenti che non sempre sono in grado di comprendere cosa stanno passando e che in alcuni casi possono sentirsi sotto accusa, come i genitori che non avevano agito con la necessaria fermezza a tutela dei loro figli. Ozon sceglie intelligentemente uno stile asciutto e documentaristico, anestetizzando i possibili eccessi drammatici ed evitando di mostrare gli abusi, che vengono rievocati tramite flashback che si fermano sempre un passo prima . E’ un dolore trattenuto, ma non meno straziante, quello che ci arriva anche dalle scene più drammatiche, come il confronto al commissariato tra Emmanuel ed il padre Preynat, che persiste a trattarlo da bambino, e la confessione della moglie di Alexandre ad Emmanel (che chiude circolarmente la storia) di essere stata anch'ella molestata da ragazzina.

Melvil Poupaud, Denis Menochet, Eric Caravaca

Grazie a Dio (2019): Melvil Poupaud, Denis Menochet, Eric Caravaca

Un film necessario e coraggioso, di testimonianza e di denuncia, che mantiene dall’inizio alla fine un taglio rigoroso, evitando di lanciare anatemi da mangiapreti contro la Chiesa (che riesce benissimo ad inguaiarsi da sola, come nella disastrosa conferenza stampa in cui il cardinale Barbarin commette il lapsus che dà il titolo al film, dicendo che “grazie a Dio” gran parte dei reati è ormai andata in prescrizione), ma si mette completamente e ed irriducibilmente dalla parte delle vittime.

 

 

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