Regia di Sergio Martino vedi scheda film
Un altro buon poliziottesco di sinistra, che restituisce il clima avvelenato del post bombe sui treni e nelle piazze, senza contare l'affiorare, proprio agli inizi degli anni settanta, dei dettagli sui tentativi di golpe verificatisi in Italia. A questa tematica si abbina quella, più classica, del duro lavoro del poliziotto per acciuffare i delinquenti e della superficialità, quando non della complicità, dei giudici che li rilasciano. Il film di Martino è un po' lento a partire, ma poi riesce a ingranare, anche grazie ad alcuni buoni attori (su tutti ovviamente Tomas Milian, anima nera) e ad una trama non del tutto improbabile, almeno per chi abbia letto qualche saggio sugli eventi dell'epoca. La caduta di gusto è enorme quando si assiste all'assalto al campo di addestramento dei ribelli in stile "Quattro dell'oca selvaggia", con i poliziotti che sembrano commandos, però la storia funziona e l'autore di "Giovannona Coscialunga" se la cava anche con il genere poliziottesco con soluzioni perfino originali (una volta tanto è la macchina della polizia a uscire malconcia da un inseguimento). Un film che si può vedere senza vergognarsene. Merenda è sempre il solito, legnoso, ma funzionale, mentre sono un po' sacrificate le donne, sia Paola Tedesco che Delia Boccardo.
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