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Dolor y gloria

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Regia di Pedro Almodóvar

Con Antonio Banderas, Penélope Cruz, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Julieta Serrano, Raúl Arévalo, Asier Flores, Kiti Manver... Vedi cast completo

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Trama

Salvador, un regista in declino, ripercorre le sue relazioni, alcune fisiche e altre ricordate, dopo decenni. I primi amori, i secondi amori, la madre, la mortalità, qualche attore con cui ha lavorato, gli anni Settanta, gli anni Ottanta e il presente, ma anche il vuoto e l'impossibilità di continuare a girare e lavorare segnano i suoi giorni.

Approfondimento

DOLOR Y GLORIA: I DOLORI, GLI AMORI E I LAVORI DI UN REGISTA

Diretto e sceneggiato da Pedro Almodóvar, Dolor y gloria racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni incontri sono fisici, altri sono solo ricordati: la sua infanzia negli anni Sessanta quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni Ottanta; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l'indimenticabile; la precoce scoperta del cinema e il senso del vuoto, l'incommensurabile vuoto causato dall'impossibilità di continuare a girare film.

Con la direzione della fotografia di José Luis Alcaine, le scenografie di Antxón Gómez, i costumi di Paola Torres e le musiche di Alberto Iglesias, Dolor y gloria parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l'urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza. A spiegare meglio l'origine del progetto sono le parole dello stesso regista: "Senza averlo voluto, Dolor y gloria è il terzo capitolo di una trilogia che va a completarsi dopo 32 anni di lavoro. Le prime due parti sono rappresentate da La legge del desiderioLa mala educación. I tre film hanno come protagonisti personaggi maschili che sono registi e presentano il desiderio e la finzione cinematografica come parti fondamentali del racconto. Il modo in cui la finzione si intreccia con la realtà però differisce in ognuno di loro. La finzione e la vita sono le due facce della stessa medaglia e la vita include sempre dolore e desiderio".

"Dolor y gloria - ha proseguito Almodóvar - ripercorre tra le altre cose due storie d'amore che hanno segnato il protagonista, due storie definite dal tempo e dal caso e che si risolvono nella finzione. La prima è una storia che, quando si svolge, il protagonista non è cosciente di vivere a causa della sua tenera età: la ricorda 50 anni più tardi. Si tratta della storia della prima volta che ha sentito la pulsione del desiderio. Salvador, il protagonista, ha solo nove anni quando accade. L'esperienza è così forte che cade a terra privo di sensi, come colpito da un fulmine. La seconda storia, invece, ha luogo negli anni Ottanta, quando tutta la Spagna vive un'esplosione di libertà con l'arrivo della democrazia. Scrivendo di essa per dimenticarla, Salvador la trasforma in un monologo interpretato da Alberto Crespo, attore a cui la fa anche firmare per evitare che egli venga in qualche modo identificato con il protagonista. Il monologo si intitola La dipendenza e Alberto lo interpreta davanti a uno schermo bianco come unica scenografia. Lo schermo bianco rappresenta tutto ciò che Salvador ha vissuto: il cinema che ha visto nell'infanzia, i suoi ricordi da adulto, i viaggi con Federico per fuggire da Madrid, l'eroina, le sue opere da scrittore e da regista. Lo schermo è quindi testimone, compagno e destinazione".

Il cast

A dirigere Dolor y gloria è Pedro Almodóvar, regista e sceneggiatore spagnolo. Nato nel 1949, Almodóvar si è trasferito a Madrid poco meno che ventenne ma non ha potuto studiare cinema a causa delle sue modeste condizioni economiche. Tuttavia, con i guadagni della vendita di oggetti usati in un mercato delle… Vedi tutto

Trailer

Commenti (17) vedi tutti

  • Una lenta, a tratti dolorosa, "confessione laica", da parte di un Almodovar certamente onesto e sincero, ma (A MIO PARERE) "minore". Anche un pò troppo lungo e troppo poco incisivo riguardo ai rimandi al passato. Voto: siccome lo ammiro lo premio, comunque, con un 6 (sei).

    commento di Roberto Morotti
  • Un racconto semplice e molto personale, quasi intimo, una confessione aperta come forse mai era accaduto, ma contenuta nei limiti di un rigoroso equilibrio formale che ci riporta ai migliori mélo del regista, che con leggerezza gentile, sa come mantenere alta l’emozione del pubblico, che lo ripaga, alla fine della visione, con sorridente commozione

    leggi la recensione completa di laulilla
  • All'inizio sembra uno sterile esercizio di stile autoreferenziale e mi stava facendo una brutta impressione. Poi per fortuna la storia prende quota e ti ritrovi davanti a un bel film, con un eccellente Banderas a dettarne i tratti.

    commento di silviodifede
  • Uno dei migliori Almodovar, maturo ed interessantissimo.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Notevole film del geniale regista Pedro Almodòvar. Banderas ispiratissimo, brava la Cruz.

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • La cifra stilistica del cinema di Almodovar è in grado di essere personale ma universale al tempo stesso, evocativa come poche altre in quella dimensione della memoria in cui il cinema diventa l’intimo ricordo al sapore di “pipì, gelsomino e brezza d’estate”.

    leggi la recensione completa di ndr94
  • Almodovar in stato di grazia

    leggi la recensione completa di siro17
  • Devo dire la verita',mi e' piaciuto senza grandi entusiasmi,al netto che Banderas recita in modo misurato e perfetto,ma del regista gli ho preferito altre sue opere.

    commento di ezio
  • Sempre più disilluso e nostalgico.

    leggi la recensione completa di kubritch
  • Ha i tempi della riflessione su se stessi. Illuminante la puntata sul film di Uomini e Profeti del 8 giugno su Radio3.

    commento di Marsil_Claritz
  • Ramblas del tramonto

    leggi la recensione completa di Leo Pitier
  • Pedro Almodòvar firma un racconto intimista sincero e profondo, che chiude (attraverso riflessioni teoriche e filosofiche) il proprio cerchio stilistico-ideologico. Nel testo si va dal dolor alla gloria, ma anche all'inverso, e proprio per questo l'opera assume i connotati di un Melò dal grande respiro.

    leggi la recensione completa di IlCinefilorosso
  • Almodóvar firma con questa pellicola dalle tinte autobiografiche la sua opera migliore degli ultimi anni, realizzando al suo solito un melodramma, questa volta più malinconico, sensibile e trattenuto, senza le esplosioni di pianti o di riso a cui ci aveva abituato.

    leggi la recensione completa di port cros
  • Il Re è nudo. Insulso, infantile, recitazione innaturale. Un racconto personale del genere "chi se ne frega" (bastava un articolo su una rivista di gossip) che viene propinato con dovizia di inutili particolari, sotto forma di squallida fiction. Nessuna parvenza di cinema. Solo l'accennare 8 e mezzo è una bestemmia.

    commento di iro
  • Autoreferenziale, ma sempre pieno di emozioni!

    commento di leplug
  • un film sulla nostalgia dell'età, sugli amori scoperti inaspettatamente, feriti, persi e poi puntualmente ritrovati. forse alla fine si vive in pace con se stessi solo accettando i propri scheletri nell'armadio

    commento di cantautoredelnulla
  • Dolor y gloria o Being Pedro Almodovar

    leggi la recensione completa di momasu
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

steno79 di steno79
9 stelle

"Il cinema della mia infanzia odora di pipì, di gelsomino, e della brezza d'estate". Don Pedro torna alla grande con questo "Dolor y gloria", opera autobiografica sincera fino allo spasimo, divisa tra i dolori della vecchiaia (soprattutto fisici, ma anche morali) e il costante anelito alla gloria, che naturalmente si identifica nell'Arte e dunque nel cinema. E' un'opera molto densa di… leggi tutto

22 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

Leo Pitier di Leo Pitier
5 stelle

che dire; se ti offrono una paccata di soldi per fare un film, perchè sei un regista famoso, bene fai ad accettare anche se non hai nessuna idea o ispirazione decente. Qualche ricordo d'infanzia ben confenzionato, da vecchio volpone della celluloide quale sei, può bastare per accontentare il tuo pubblico affezionato o qualche critico azzerbinato. Personalmente, dopo la… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

Souther78 di Souther78
2 stelle

Francamente i film di questo regista non mi sono mai piaciuti, quindi presumo che sia uno di quelli che o piacciono o non piacciono, e presumo anche che le critiche positive siano dei suoi estimatori. Mi permetto comunque di valutarlo asetticamente, come opera in sè e per sè, anche perchè se è vero che il quadro globale in cui si inserisce può arricchirne la… leggi tutto

1 recensioni negative

2024
2024
Trasmesso il 25 settembre 2024 su Rete 4
2022
2022

Recensione

MarioC di MarioC
9 stelle

Un film de  Almodóvar. Marchio di fabbrica, patente di riconoscibilità assoluta, garanzia di unicità. Pedrito squaderna topoi, ossessioni, ricordi, speranze, illusioni e disillusioni e apparecchia la consueta pietanza che odora di telenovela sudamericana senza mai sfiorarne la bassa fattura, cucina la meraviglia della vita speziandola col dolor ad essa allegata,…

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2021
2021

Recensione

tobanis di tobanis
8 stelle

Anche se non tutto quanto è rappresentato è autobiografico, qua Almodovar si mette a nudo come poche volte e il film, alla fine, è uno dei suoi migliori. La storia è quella di un regista, il quale alterna momenti un po’ depressi, quanto non ha molta voglia di fare e vengono fuori un po’ tutti gli acciacchi, ad altri più vivaci, in cui rivede un…

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Recensione
Utile per 1 utenti
2020
2020

Recensione

Furetto60 di Furetto60
8 stelle

Un fiume, delle donne che cantano, un bambino sulla schiena della sua mamma. Incipit suggestivo ed  evocativo quella con cui si apre "Dolor y gloria", film di Pedro Almodóvar . “Il cinema della mia infanzia sapeva di pipì. Di gelsomino. E di brezza d’estate.” le parole del protagonista, Salvador Mallo, regista che impersonato da Antonio…

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Recensione

chinaski di chinaski
8 stelle

E’ l’incontro fra un regista e una persona amata, dopo tanti anni, in una notte di ricordi e malinconie, una bottiglia di tequila e un bacio appassionato per dirsi addio di nuovo. E’ l’infanzia e una madre come forse non ce ne sono più, i suoi occhi, i vestiti,  la sua voce. E poi i colori che esplodono negli arredamenti, negli oggetti, nelle locandine dei…

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Recensione
Utile per 6 utenti

Recensione

ludigian di ludigian
10 stelle

Credo che questo film possa essere capito appieno solo con un forte sentimento di condivisione: trasferendosi in un'età biologica in cui si mescolano arte, ricordi, delusioni, amori (finiti ma immortali); in un corpo provato dagli acciacchi ma bambino nella mente e nei desideri (che probabilmente mai si sopiranno), quelli della sessualità e dell'amore come quelli…

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ilcausticocinefilo di ilcausticocinefilo
10 stelle

Il miglior film di Almodóvar dai tempi di Volver e, a tutti gli effetti, il suo secondo, vero, capolavoro dopo il suddetto. Sorta di opera-testamento, per quanto tale espressione possa apparire abusata, Dolor y gloria è il ritorno in pompa magna di una regista che, nel bene e nel male, ha segnato gli ultimi trent’anni della cinematografia iberica.   Un capolavoro…

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