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Io la conoscevo bene

Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Io la conoscevo bene

di zombi
10 stelle

IO!, l'ho conosciuta bene. 

dalla prima immagine di adriana coricata su una spiaggia sporca, all'ultima di una parrucca buttata in terra, ci siamo fatti un'idea di adriana. 

cercava solamente di riuscire nel mondo del cinema e tutti i suoi sforzi di rimanere a galla in un mondo zozzo e degradato l'hanno portata a mollare la spugna. 

adriana è una donna che sa come va la vita; non è un'ingenua, però si secca molto quando trova l'attore famoso che ad una festa in un terrazzo un pò periferico di roma, le manda un attore spiantato dell'avanspettacolo a fare da ruffiano.

lei ci sarebbe anche andata con quel volto conosciuto, ma doveva essere lui a chiederglielo. e invece....

adriana ha sempre il sorriso su quel volto giovane e bello, anche quando viene convocata al commissariato per rispondere del suo amico dario; truffatore di donne non più tanto giovani.... adriana si fa una belle risata e ricorda quella volta che dario l'ha lasciata a pagare il conto dell'albergo.

adriana è una che confida nella gente e negli uomini, nonostante sappia benissimo come vanno a finire le cose con loro.

si affeziona sempre e spesso si innamora, ma per lei ci sono solo proposte "note", diciamo.

ha fame della vita e non dice di no nemmeno al meccanico del garage dove lascia la macchina.

si fa bellissima anche per una reclame di stivali, dove a vedersi sono le gambe al di sotto delle ginocchia.

adriana si mette nelle mani di agenti più o meno spiantati, compresa una specie di maitresse e comunque tutti la veicolano verso stanze d'albergo con uomini facoltosi con fabbriche e soldi.

adriana guarda alla vita, alla propria vita con un sorriso ingenuo, talmente schietto e sincero che gli uomini si accorgono che lei è giovane ma non è una sprovveduta. 

forse adriana non vuole nemmeno davvero arrivare da qualche parte, dall'alto del suo appartamento sul tevere, nei nuovi quartieri tra speculazione moderna e pascoli confinanti con le baracche.

non è interessata ai soldi; a lei piace ballare, divertirsi, stare in mezzo alla gente.

estrae i suoi bei vestiti luccicanti dall'armadietto con la cerniera e la sera brilla di luce propria nei bei locali della capitale, per tornare a casa la mattina dopo e magari agognare di fare la baby sitter al figlio piccolo di una vicina. 

il viso di adriana è duro come una roccia, quando seria e pensierosa pensa a se stessa e alla sua situazione, come alla festa sul terrazzo dove interviene un attore famoso per ritirare un premio in oro e baggini(l'attore dell'avanspettacolo al verde e senza lavoro) si presta ad un suo vecchio numero per il divertimento altrui e quasi si fa venire un attacco di cuore.

fai il buffone per una sera, ad una di quelle feste dove devi farti vedere e farti riprendere per una cosa che potrebbe servirti per la carriera e invece viene usato come riempitivo comico tra uno spettacolo al cinema e l'altro.

IO LA CONOSCEVO BENE è un film bellissimo e crudele, spietato e lucido, consapevole ma ostinatamente positivo e allegro come le tante canzonette che costellano il film. come la sua splendida protagonista adriana; come la meravigliosa stefania sandrelli, così acerba, fresca, e spontanea, ma già corrotta dal bel doppiaggio, come corrotta è ADRIANA una donna che sembra passare indenne attraverso ogni indelicatezza, ogni sgarbo, ogni scortesia, ogni promessa vana e non mantenuta, ma alla fine dopo l'ennesima nottata allegra e selvaggia, torna a casa, si toglie la parrucca, torna se stessa con quel suo sguardo così duro e inflessibile e velocemente la fa finita con un movimento di macchina strepitoso.

IO LA CONOSCEVO BENE E' UN CAPOLAVORO.

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