Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
Antonio Pietrangeli è stato uno dei più squisiti ritrattisti cinematografici dell'universo femminile, ed è un peccato che una morte precoce non gli abbia consentito di raggiungere un maggior livello di fama internazionale. Spesso nelle sue storie si avverte una sincera adesione e una genuina simpatia per questi personaggi femminili che fanno pensare al tocco di grandi maestri come il giapponese Mizoguchi. "Io la conoscevo bene" è il suo penultimo film ed è generalmente considerato una delle sue opere migliori: il ritratto di Adriana, una ragazza che sogna un futuro nel mondo del cinema ma che deve confrontarsi con una realtà squallida e deludente dove cambia continuamente il partner, finché cederà alla disperazione per il suo fallimento esistenziale. C'è già una rappresentazione piuttosto amara dell'Italia del boom, dove si sente la mano dello sceneggiatore Ettore Scola che aveva già scritto "Il sorpasso" per Dino Risi, con una galleria di personaggi maschili immaturi, cinici o arrivisti. Quanto ad Adriana, è anche lei una giovane donna "incompiuta", una vittima che non ha il coraggio di ribellarsi contro il destino che le ha riservato la società. Lo stile registico è vivace e il tono graffiante e non mancano episodi memorabili, compreso l'amaro finale; nel complesso resta un risultato di notevole spicco, probabilmente un capolavoro. La Sandrelli, allora ventenne, offre un'interpretazione intelligente, suggerendo con efficacia la pena di vivere del suo personaggio; fra i caratteristi menzione d'onore per Ugo Tognazzi in una parte breve ma molto incisiva di un attore sul viale del tramonto. Pietrangeli fu anche uno dei primi ad inserire brillantemente canzoni pop come accompagnamento di alcune sequenze di raccordo, e si avvale di una colonna sonora accattivante firmata da Piero Piccioni.
Voto 9/10
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