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Io la conoscevo bene

Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film

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La recensione su Io la conoscevo bene

di bradipo68
8 stelle

L'altra faccia della dolce vita romana.O forse è sempre la stessa faccia vista da una prospettiva diversa.Qui la prospettiva è di una giovane provinciale che viene da quel di Pistoia che arriva a Roma con un bastimento carico di sogni nel cassetto,di aspirazioni ma che si deve scontrare con la dura realtà di ogni giorno.Che ha la faccia e i letti di tutti gli uomini sbagliati in cui si imbatte.Un agente pubblicitario cialtrone,un press agent che la prende in giro,un pugile fallito che forse è l'unico che non è in grado di farle promesse per il futuro ed è per questo che viene dimenticato,in mezzo agli innumerevoli incontri di fauna maschile che le capitano.A lei interessa il bel mondo con la sua ingenuità e il suo fare sprovveduto si mette a disposizione dei tanti squali che navigano intorno al mondo dello spettacolo.E non riesce a fuggire.Capita sempre nelle fauci dell'uomo sbagliato,lei sogna l'amore della vita e invece incontra uomini che la vogliono solo spupazzare e che la vogliono solo per una notte e basta.E subisce addirittura l'umiliazione,tra le tante, di dover telefonare all'innamorata di uno di quegli uomini di cui sopra con cui aveva appena trascorso un notte in albergo e già vagheggiava di un luminoso futuro insieme.La sua carriera al massimo nella pubblicità o da comparsa in presunti kolossal mitologici è una carriera a tempo limitato,ferma quasi sul nascere.Infine il colpo di grazia:alla festa data dal suo press agent è protagonista di un servizio al cinegiornale e viene notata da un attore che non si degna neanche di invitarla ma manda una sorta di ruffiano(intepretato da Tognazzi).Quando va a vedere il servizio girato per il cinegiornale si accorge di quanto sia messa in ridicolo con un montaggio ad arte e di quanto faccia la figura della stupida.Il tutto di fronte alle amiche,ex colleghe,rimaste a fare le maschere nel cinema al suo cospetto vestita da gran signora....Tornata a casa decide di farla finita sul selciato buttandosi fuori dalla finestra.Pietrangeli più che un ritratto di donna ci offre un ritratto di un epoca e di un mondo,quello dello spettacolo inquadrato come una savana piena di belve fameliche,in cui il più piccolo deve inesorabilmente sottostare di fronte al più grande.E la Sandrelli fa la figura della preda predestinata più o meno consapevolmente perchè a volte sembra ben conscia del suo ruolo di donna oggetto nelle mani di sfruttatori e sembra non reagire,come quando lo scrittore la descrive sotto falso nome con termini tuttaltro che lusinghieri e lei si accorge che gli strali sono destinati a lei o quando si sottopone all'umiliante telefonata alla bella del suo amante di una notte.E gli unici due che magari la apprezzano per quella che è e non per quella che appare ,il meccanico e il pugile sono troppo in basso nella piramide sociale per essere presi in coniderazione.Pietrangeli riunisce il meglio del jet set di quegli anni e ne tira fuori un ritratto caustico e velenoso in cui l'acredine è lucida e bene indirizzata anche se l'anticlericalismo del regista in una sequenza viene fuori in maniera forse anche scomposta.Ma poco importa questo è un film che rimane impresso nella memoria,un ritratto di un epoca e di una donna stritolata da un presente poco gratificante impossbilitata a vivere il futuro di successi a cui aspirava.Una piccola notazione sul ruolo di Tognazzi:in pochi minuti il suo guitto fallito che alla festa improvvisa un ballo squallido per il ludibrio di tutti i presenti rischiando quasi l'infarto e il suo pregare l'ex amico ora attore famoso(Salerno) di trovargli un lavor anche come autista è forse l'accusa più forte al mondo dorato dello spettacolo.Un patetico uomo che si deve umiliare ferocemente per barcamenarsi nel suo mondo di sogni infranti.....

Su Enrico Maria Salerno

l'attore famoso che vorrebbe anche lui usare e gettare la bella Adriana

Su Ugo Tognazzi

in pochi minuti tira fuori la sua vena patetica sfondando lo schermo

Su Nino Manfredi

un giornalista cialtrone,perfetto ritratto di un mondo squallido

Su Stefania Sandrelli

grandissima prova d'attrice...

Su Antonio Pietrangeli

il film non ha una struttura narrativa unitaria ma è episodico come gli incontri della protagonista.Il ritratto del jet set che n esce fuori è di un velenoso ....

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