Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
C'è chi lo ha definito sopravvalutato e invecchiato,ma un film come "Io la conoscevo bene",quarant'anni e più dopo la sua uscita,peraltro non premiata dal pubblico dell'epoca,rappresenta forse uno dei titoli più "nuovi" del cinema a cavallo del boom;Pietrangeli apparentemente non dà un "corpo" definito al racconto,bensì lascia che gli eventi scorrano sconclusionati e balordi come in un diario tenuto dalla protagonista,tra mangiadischi che sparano canzonette illusorie e cinismo diffuso nel "bel mondo".Generosi i camei di grandi dello schermo come Tognazzi(splendido nella parte del guitto squallido e deriso,rifatta da Haber in "Simpatici e antipatici" trent'anni dopo),Manfredi e Salerno,raffinata l'indagine dell'animo della protagonista e veritiera la resa dell'ambiente intorno ai cinematografari.E poi,una volta per tutte,lo vogliamo riconoscere che Stefania Sandrelli è stata una delle più brave attrici del cinema italiano di sempre,diretta da fior di registi(oltre a Pietrangeli,Lizzani, i Comencini,Scola,la Archibugi,Muccino,Germi...),sempre messasi al servizio di storia e personaggio con un'umiltà da applauso?Qui è bella come sempre,e dà una prova d'attrice maiuscola,sfoggiando ogni stato d'animo di Adriana,senza prepararci al finale repentino e choc,che lascia attonito lo spettatore:"Io la conoscevo bene" è un film da ricelebrare,altrochè.
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