Regia di Robert Altman vedi scheda film
Siccome mi ero abbastanza stufato dei film classici per averne visti tanti negli ultimi mesi, pur vedendo film americani, ho deciso di spostarmi nel periodo della New Hollywood e di vedere il dvd di M.A.S.H. (1970) di Robert Altman, colmando così la mia lacuna sull'ultimo dei grandi maestri del cinema americano degli anni 70' di cui non avevo visto ancora un film.
Questa pellicole folle ed anarcoide inaugura alla grande il decennio degli anni 70', ponendosi come nuovo modo di fare cinema e consacrando al mondo del pubblico e della critica, il talento di Altman che sino a quel momento era un'anonimo regista che proveniva dalla televisione e autore di una manciata di film "minori".
Non bisogna farsi fregare dal fatto che il regista non sia accreditato come sceneggiatore, visto che il regista sul set ha compiuto molti rimaneggiamenti ed improvvisazioni che sino a poco prima dell'uscita del film, gli causarono non pochi problemi sia con lo sceneggiatore che sopratutto con gli attori Elliot Gould e Donald Sutherland, i quali chiesero addirittura il suo licenziamento al produttore. E' facile capire il loro nervosismo, poichè mai nessun film prima aveva osato narrare la guerra con una grammatica filmica così originale e una messa in scena anarchica che sfiora quasi il caos.
M.A.S.H. in poco meno di due ore porta una serie di importanti rivoluzioni; in primis è interessante notare che ci si trova innanzi ad un film sulla guerra, dove essa non si vede, ma ne vediamo gli effetti tramite i corpi maciullati e martoriati dai proiettili, che a getto continuo gli elicotteri portano al campo medico, che si trova poco lontano dal fronte.
Il ritmo impresso all'opera è stralunato, assecondato dall'ottima fotografia di Harold E. Stine, che adopera filtri nebbia, i quali mescolati con i numerosi zoom in aventi ed indietro di cui Altman fà abbondante uso nel film, crea una fortissima sensazione di straniamento e allucinazione nei protagonisti e nello spettatore che si ritrova confuso e spaesato da tali scelte, le quali servono per rendere al meglio il disfacimento fisico e morale cagionato dalla guerra. I chirurghi e le infermiere del M.A.S.H. (Mobile Army Surgical Hospital; Ospedale Militare Chirurgico da Campo in lingua italiana); vivono in una consapevole anarchia corale (non abbiamo dei protagonisti veri e propri in termini di screen time) ed insofferenti a qualunque disciplina, per mantenere in questo modo una certa sanità mentale che il conflitto bellico sembra aver irrimediabilmente compromesso.
Le vittime delle burle di Benjamin Franklin (Donald Sutherland) e John Francis (Elliot Gould) sono l'ultra religioso Burns (Robert Duvall) e l'infermiera integerrima militarista Margaret (Selly Kellerman), che rappresentano l'aspetto più conservatore e retrogrado della società degli Stati Uniti; si può dire che i veri folli siano costoro e non i vari componenti del campo base, visto che nonostante l'assurdità del tutto, vogliono mantenere una disciplina e un rigore morale impossibile da mantenere, dato che ogni conflitto distrugge tutto ciò che è preesistente per fare posto ad un nuovo tipo di società e valori. Burns e Margaret rappresentano l'ipocrisia del potere, il quale indossa la maschera del rigore in pubblico, per poi nel privato darsi alle trasgressioni che alla luce del sole condannano fermamente e per questo vanno giustamente puniti con una gag geniale come quella del microfono posizionato sotto il letto, mentre i due stanno scopando; sequenza significativa che è un elogio all'informazione che deve smascherare e sbuggiardare innanzi al mondo, chi si fà portatore di un moralismo ipocrita.
La surrealità del tutto, è aumentata dai confusi annunci radio (spesso messa fuori campo, scelta indicativa), simbolo di un potere sempre più confuso da una società che non riesce più a guidare (nè a capire), preferendo poi rifugiarsi in stupide proposte di film bellici che esaltano l'eroismo dei soldati, stridendo nettamente con il degrado, la sporcizia e il sangue versato dai feriti presenti nel campo.
Robert Altman utilizza metodi di ripresa ed inquadrature mai viste prima; tra primi piani allucinati, fuori fuoco di chiusura, inquadrature sugli occhi sbarrati dei personaggi e dialoghi di personaggi che si accavallano tra loro; crea un'atmosfera sgradevole e decostruttivista, che non risparmia nessun mito americano, arrivando nel finale a distruggere il gioco del football (mito sacro americano) grazie a veloci tagli di montaggio per dare appieno una carica visiva di brutalità del gioco, imbrogli dei giocatori e scommesse varie.
La satira nera di Altman quindi non risparmia niente e nessuno; dallo sport, alla vita militare (i superiori sono visti come stupidi o passivamente accondiscendenti) al sesso, alle delicate operazioni chirurgiche (Benjamin e Margaret non solo fanno continue battute caustiche al tavolo operatorio, ma addiritura sono irriverenti verso i pazienti lì distesi, tanto che certe volte operano addirittura vestiti con calzoncini da golf). M.A.S.H. è una delle più grandi commedie nere della storia del cinema e una forte satira anti-militarista (ma forse sarebbe meglio dire anti-potere); che non si preoccupa della religione, nè di fare battute apertamente sessiste, prendendo per il culo costantemente il personaggio di Margaret, vista con una rigida bacchettona ottusa dall'intelligenza scarsa, venendo soprannominata "Hot Lips". Nella decostruzione del militare, Altman riesce a tirare fuori la loro umanità e creare un film che non è assolutamente datato per via delle sue battute caustiche e uno stile registico fresco e mantenuto perfettamente intatto dopo 50 anni.
E' ambientato durante la guerra di Corea, ma si legge la critica al periodo storico del Vietnam; ma a parere del sottoscritto è il film bellico meno legato alla sua epoca in assoluto, perchè il film per come è impostato è universale nel tema; sono convinto che se Altman l'avesse fatto nel periodo della guerra in Iraq, sarebbe uscito più o meno uguale.
Enorme successo di pubblico (oltre 70 milioni di dollari), Palma d'oro a Cannes e ben 5 nomination agli oscar (vinse solo per la sceneggiatura, che ironia!) tra cui miglior film e regia, ma tale capolavoro assoluto purtroppo perse contro il militarista film di Schaffner; Patton Generale d'Acciaio.
Film aggiunto alla playlist del capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297
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