Regia di Igort vedi scheda film
Il tema del rancore che sfocia in crudele vendetta dopo l'omicidio di una persona cara è stato al centro di ottime pellicole quali "Anime nere" o, in precedenza, di "Un borghese piccolo piccolo" (con un Alberto Sordi forse alla sua migliore prova drammatica). In questo "Cinque è il numero perfetto" si veleggia invece in un'infinita bonaccia che neanche le prove tutto sommato valide di Servillo e Buccirosso riescono a ravvivare. A volte anzi si ha quasi l'impressione che la sequenza ininterrotta di omicidi, in una delle più classiche delle faide, serva a riempire un sostanziale vuoto di idee, una fantasia in tono minore dove manca ogni forma di melodia e d consequenzialità. Non stupisce cosi' che il finale, solo apparentemente sorprendente, sia la catarsi definitiva di un film senza mordente alcuno.
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