Trama
Nella Napoli degli anni Settanta, Peppino Lo Cicero è un ex sicario della camorra che è costretto a rompere il suo ritiro in pensione dall'omicidio del figlio Nino. Finito in una terribile spirale di violenza e vendetta, se vuole salvare la vita di coloro che ama e la sua, dovrà fare il furbo ed essere più brutale dei suoi nemici. Scoprirà di essere stato tradito ma sarà in gradi di iniziare una nuova vita lasciando la città e le tradizioni che per anni lo hanno tenuto in ostaggio.
Approfondimento
5 È IL NUMERO PERFETTO: LA NAPOLI DEGLI ANNI SETTANTA DEL FUMETTISTA IGORT
Diretto e sceneggiato da Igor Tuveri, meglio noto come Igort, 5 è il numero perfetto segue in una piovosa e notturna Napoli degli anni Settanta le vicende di Peppino Lo Cicero, un sicario ormai in pensione, orgoglioso della carriera del figlio Nino, che lavora anche lui per la famiglia criminale. Quando questo, mandato in missione nel cuore di Napoli, viene freddato in un agguato, Peppino sente che la famiglia ha tradito, che qualcosa si è rotto nell'antico patto di lealtà che regolava la vecchia malavita. Chiama Totò, detto o' Macellaio, l'amico di un tempo, sicario come lui, per scovare il mandante e regolare i conti. Si danno appuntamento al vecchio nascondiglio delle armi per capire il da farsi. Sarà lì che Peppino ritroverà Rita, detta 'a Maestrina, la donna che lo ama da sempre e che subito si offre di dargli una mano. La pace della vita di pensionato sembra un ricordo lontano. Per prima cosa i due vecchi sicari andranno, come la regola prescrive, dal loro boss, don Guarino. Da qui comincerà il regolamento dei conti. Peppino ucciderà il suo stesso boss scatenando la furia della sua "famiglia". Tra inseguimenti, sparatorie e rapimenti, Peppino dovrà ritrovare la freddezza di un tempo e dimostrare di essere più abile dei suoi inseguitori per salvare la vita propria e quella delle persone che ama. Catapultato di nuovo in una spirale infinita di violenza Peppino sarà costretto a riconsiderare il senso di una vita devota al crimine e ai valori che la regolano.
Con la direzione della fotografia di Nicolaj Brüel, le scenografie di Nello Giorgetti, i costumi di Nicoletta Taranta e le musiche originali di D-Ross & Star-t-uffo, 5 è il numero perfetto è l'adattamento dell'omonima graphic novel dello stesso Igort, una storia di amicizia, vendetta e tradimento, e in ultima analisi, di una seconda opportunità e di una rinascita. Ha spiegato Igort in occasione della presentazione del film alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia 2019: "Si è cercato di fare un film da questo mio libro sin dal lontano 2004. Frattanto diversi registi si sono cimentati con l'idea di una trasposizione e io, che amo il cinema, ho cambiato con gli anni la mia posizione. In principio infatti non volevo assolutamente occuparmi della regia, ma della sola scrittura. Poi con gli anni, l'idea di dirigerlo, suggeritami, dopo il nostro primo incontro, da Toni Servillo, è diventata una ipotesi praticabile. Non avevo mai diretto un film, ma la mia esperienza di autore di fumetti aveva forse affinato uno sguardo preciso. Il cinema è la nuova frontiera per me, una sfida che completa le mie altre attività di narratore e musicista, che unisce nella visione l'ipotesi di una drammaturgia di attori, di movimenti, di luci e di suoni. Sono arrivate suggestioni e atmosfere, arricchite da uno scambio proficuo con Toni Servillo che ha amato la sceneggiatura. In particolare questo sodalizio artistico e amicale è cresciuto attraverso una comune visione non naturalistica, ma lievemente "visionaria" di Napoli, distante dalla Napoli oleografica e codificata… Cercavo una Napoli diversa dall'immagine classica, volevo una città notturna, piovosa, metafisica. Deserta. Idee e visioni condivise poi con il grande direttore della fotografia Nicolaj Brüel".
"Per me - ha proseguito il regista - 5 è il numero perfetto non è solo una storia noir. È la storia di amicizia, vendetta e tradimento, di una sete di potere che porta a calpestare sentimenti antichi, ma è anche la storia di un'attesa, quella di Rita, e di una caparbia visione del mondo. 5 è il numero perfetto è la storia di una rinascita al di fuori di quella città magica e brutale, poetica e violenta, nella quale genio e miseria convivono in quell'equilibrio così ben evocato dai più grandi narratori partenopei".
Il cast
A dirigere 5 è il numero perfetto è Igor Tuveri, autore di fumetti, illustratore, saggista e musicista conosciuto con il nome d'arte di Igort, al suo esordio dietro la macchina da presa. Attivo dalla fine degli anni Settanta, ha pubblicato le sue prime storie sulla rivista Il pinguino, da lui fondata, alla quale… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (19) vedi tutti
Immaginatevi i grandi noir di Melville, seriamente interpretati da i fratelli De Filippo(?!!) anziché da Belmondo o Delon...
leggi la recensione completa di videodrim72Mezzo italiano, mezzo dialetto, parole masticate: insomma la solita ciofeca all'italiana per rovinare il film
commento di gruvierazOccasione sprecata
leggi la recensione completa di ilpadredituttiBuon film. Quasi sullo stile fumettistico di Sin City. I personaggi sono caricati( non caricaturali) in modo da rapprentarne le caratteristiche estreme. Comprensibile che non piaccia agli estimatori di Servillo “ de sinistra”. Questo è un pulp italiano ispirato a Tarantino e Snyder, mica lo proiettano all’ARCI……..
commento di DecimoSe solo fosse stato parlato in un napoletano comprensibile, come in Operazione San Gennaro. No, tutti gli attori parlavano biascicando le parole, surrandole a mezza bocca, sottovoce, masticandole in un napoletano incomprensibile a noi poveri diavoli. Voto 4.
commento di biscotto51Il naso finto di Servillo è l'unico elemento da menzionare in questa volgare esibizione di violenze e volgarità stile Tarentino dei (molto) poveri. Alla larga!
commento di gherritNel film Servillo spiega perché 5 è il suo numero perfetto...non mi ha convinto e 5 è il mio voto perfetto per questo film!
commento di marco biA me è parso un interessante (stranamente ...) visione con fortissima ambientazione Noir Napoletana anni '70 e devo ammettere che mi ha colpito anche la Storia : ma Iaia Forte la si è vista poi ??!! voto.7.
commento di chribio1Opera non disprezzabile, soprattutto per la fotografia, che però manca di carattere e originalità, plagiando a mani basse dai vari noir americani ambientati in una "dark city". Qui che siamo a Napoli si riconosce solo dal dialetto parlato, dalle moke del caffé e dai manifesti pubblicitari.
commento di OssScenografie e ambienti bellissimi,il film un po' meno....freddo...non mi ha preso molto.
commento di ezioScenografie stupende, un Servillo grandioso, una Golino mai così sensuale anche se la sua napoletanità fa schifo, un Buccirosso che vale il prezzo del suo strunz. La Golino, come attrice, fa pena. Comunque, una botta gliela darei volentieri.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirSono un idealista: sogno ancora un mondo in cui Toni Servillo accetterà di recitare in un film di cui non ci si fracassa i maroni dopo 20 minuti
commento di silviodifedeTrasposizione cinematografica della "graphic novel" omonima, esperimento interessante, ma non del tutto riuscito
leggi la recensione completa di Furetto60Un film insolito, fatto di flash, immagini, sogni, ed essenziale nel suo messaggio di una umanità che - nella sua ferocia - pure è tra noi, tra la gente, coi suoi dolori, paure, incubi, amori. Un bel film.
commento di PieroIo personalmente adoro i film che si distinguono dagli altri, che osano, particolarmente se si discostano dalla mediocrità di molto cinema italiano attuale. Aggiungo che adoro i fumetti, per cui per questo film il numero perfetto è 10.
commento di faumesHo letto il bellissimo romanzo grafico prima del film e questo toglie un po' di imparzialità di giudizio, e anche un po' di sorpresa. Il film è ben fatto, accompagnato da una bella fotografia e una colora sonora adeguata. Bravo Igort.
commento di albiclaUn film diverso, osa molto. In questo panorama cinematografico italiano merita attenzione
commento di TankerIn una Napoli uggiosa, si aggira la figura solitaria di Peppino Lo Cicero, un sicario della Camorra che ha deciso di mettersi in proprio. Estraniandosi da tutti perchè tutti lo hanno tradito. Ma la sua storia non decolla mai verso l'alto, come il film. Perchè le buone intenzioni non sempre si traducono in uno sviluppo narrativo accattivante.
commento di Peppe ComuneIo sono la mia casa.
leggi la recensione completa di champagne1