Regia di Gianni Di Gregorio vedi scheda film
Il cinema di Gianni Di Gregorio è un po’ come tornare a casa, ritrovare un vecchio amico, sentirsi riparati e protetti dentro una quotidianità autentica. Due amici pensionati, il Professore e Giorgetto sognano un Paese dove poter vivere in modo conveniente senza fare credito al bar. Conoscono Attilio, un robivecchi non ancora in età pensionabile. Attilio è l’uomo che fa al caso loro, alla ricerca di una svolta si unisce al progetto e ne guida la preparazione.
Gianni Di Gregorio cineasta, con generosità, si sottrae dal protagonismo delle sue prime due pellicole per lasciare spazio agli amici complici. Giorgetto è un sessantenne malridotto, ha dei tratti da sbandato ma è determinato nell’obiettivo di cambio di vita. Attilio, pieno di energie e simpatia, ha il cuore d’oro e vedrà in Abu la giusta causa. Si può andare “Lontano Lontano” anche a Terracina, a mangiare angurie e scoprire che la vera rivoluzione è una sana amicizia.
Di Gregorio dirige con la consueta leggerezza ed eleganza un’opera che ricorda il miglior Sergio Citti per il ritratto sociale e la poesia soffusa. Ritrae una Roma paesana e periferia di un mondo distratto. Giorgio Colangeli, burbero alla Frank Capra, dona al suo personaggio una forte carica di umanità. Esilarante la partecipazione del “consigliere di fughe” interpretato dall’ottimo Roberto Herlitzka. Ennio Fantastichini, ultimo e definitivo, è un tuffo al cuore. Ci manca e ci mancherà.
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