Per cambiare vita non si è mai troppo vecchi. Questo almeno sperano Attilio, Giorgetto e il Professore, tre romani sulla settantina, variamente disastrati, che un giorno decidono di mollare la vecchia vita di quartiere e andare a vivere all'estero. All'estero dove? È solo la prima di una lunga serie di questioni da risolvere, ma il Professore, in pensione dopo una vita a insegnare il latino, si annoia moltissimo, Giorgetto, ultima scheggia del popolo di Roma, non riesce ad arrivare a fine mese, e Attilio, robivecchi e fricchettone, vorrebbe rivivere le emozioni dei tanti viaggi fatti in gioventù. Sono tutti decisi a cambiare vita e ci riusciranno, anche se forse non nel modo che si aspettavano.
E' bravo il regista, nonché interprete, Gianni Di Gregorio, il kaurismaki di trastevere, nel mostrare la vita di modeste persone semplici. Emoziona vedere il bravissimo Ennio Fantastichini nel suo ultimo film...
Lento, povero, vuoto. Ben recitato, ma contenuti (?) che ci sarebbero stati in mezz'ora di film. Classico esempio di cinema italiano furbetto che si spaccia per cinema d'autore. Bocciato.
Inizia bene, con questi improbabili anziani che progettano di cambiar vita; ci si aspettava un originale road-movie, invece.. il racconto si impantana fino a un finale impregnato del più stantio buonismo immigrazionista. Gli altri film di Di Gregorio erano ben altra cosa, qui si salvano solo gli attori. Tutto il resto è noia.
Simpatica e gradevolissima commedia, ben scritta e ben interpretata che si snoda tra le borgate della capitale. Ritmo e musica da camera di accompagnamento perfetti per gli ambienti ed i personaggi semplici che la popolano.
Quarta commedia con il consueto passo aggraziatissimo e pieno di garbo di Gianni Di Gregorio, che esordì intempestivamente sul grande schermo nel 2008 con Pranzo di Ferragosto, umbratile e melanconica ma sempre molto godibile.
Ladispoli come Palm Beach, Ostia come le Maldive, i sogni da interpretare e trasformare in realtà solo da chi - sicuramente - ne capisce. Ma solitudini, vecchiezza, tramonto, sono uguali ad ogni latitudine. Forse può essere diversa l'umanità, la schiettezza, l'estro: ma ci vogliono molti, molti film come questo.
Ho amato tutti i film di Gianni Di Gregorio (vale a dire la “trilogia” sui generis composta da “Pranzo di Ferragosto”, “Gianni e le Donne” e “Buoni a Nulla”), ma “Lontano Lontano (Cittadini del Mondo)”, da lui sceneggiato, con Marco Pettenello (gli ultimi film di Carlo Mazzacurati, poi sodale collaboratore di Andrea… leggi tutto
Gianni, Giorgietto e Attilio sbarcano il lunario fra una pensione esigua, le giornate trascorse al bar e la ristrutturazione di mobili antichi. I tre decidono di abbandonare l’Italia per trovare nuovi stimoli e vivere una vita più agiata. La prima decisione che dovranno prendere sarà capire in quale nazione recarsi.
Grazie all’aiuto dello sceneggiatore Marco… leggi tutto
Attilio, un rigattiere naif legato al passato, Giorgietto che vive in miseria e sbarca il lunario con difficoltà e il Professore che prima insegnava latino è ora intrappolato nella noia della pensione, decidono di dare una svolta alla loro vita trasferendosi all’estero dove la loro misera pensione gli consentirebbe una vita da nababbi ma le cose non sono semplici come…
Di Gregorio è certo regista originale e con un tocco del tutto particolare nel raccontare vicende minori del cosiddetto uomo qualunque, stretto tra anziane madri da accudire, lavori per cui si è improvvisamente diventati troppo vecchi e "disconnessi",e (come in questo "Lontano lontano") una pensione da reinventarsi magari in un paese esotico ed a buon mercato senza affogare sotto…
...a C.B. (l'altro) e al peggio di noi.
...a S.A. (?) e a tutte le altre (50, ad oggi, nel 2021: "Manila, Praga, Tirana, nasci in Angola, muori in Padania").
...a…
Questo film ha avuto una sovvenzione ben meritata (finalmente!), dimostrando ampiamente come si possa fare un bel film con soli tre attori principali. Il film è ottimamente recitato e si avvale, purtroppo, dell'ultima recitazione di Ennio Fantastichini venuto a mancare poco dopo la fine dell'interpretazione. La storia, apparentemente semplice, descrive un piccolo periodo di tre…
Succede sempre così con i film di Gianni Di Gregorio. Escono alla chetichella, quasi clandestinamente e poi all'improvviso ne senti parlare. Il David Di Donatello vinto per la miglior sceneggiatura ha risvegliato il mio interesse per questo autore così fuori dagli schemi.
Lontano lontano è un film del 2019 con lo stesso Di Gregorio, Giorgio…
Queste le candidature ai Premi David di Donatello 2021 dei film usciti al cinema dal 1? gennaio 2020 al 28 febbraio 2021, in ordine alfabetico, votate dal… segue
Di Gregorio continua ad essere una garanzia: con l'ausilio di Marco Pettenello (tante ormai le pellicole da me apprezzate che portano il suo prezioso contributo), aggiunge un altro bel tassello alla sua già pregevole collezione. Una voce fuori dal coro, la sua, che trova nel grande Ennio Fantastichini (qui al suo ultimo film) e in un magistrale Giorgio Colangeli degli eccellenti compagni…
Ho amato tutti i film di Gianni Di Gregorio (vale a dire la “trilogia” sui generis composta da “Pranzo di Ferragosto”, “Gianni e le Donne” e “Buoni a Nulla”), ma “Lontano Lontano (Cittadini del Mondo)”, da lui sceneggiato, con Marco Pettenello (gli ultimi film di Carlo Mazzacurati, poi sodale collaboratore di Andrea…
Delle tre lingue ufficiali dello Stato italiano, il romano, il napoletano e il siciliano, la prima è sicuramente la più comprensibile, la meno aggressiva e quella più nostalgica, con più saudade, se mi si passa il termine. Certo, questa pellicola non è evocativa come "Un Sacco Bello", con cui però ci sono parecchi punti di contatto: regista e…
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Commenti (15) vedi tutti
Leggero e discreto. 6.5
commento di BradyCommedia superficiale e dispersiva recitata in "romaliano".
commento di gruvierazE' bravo il regista, nonché interprete, Gianni Di Gregorio, il kaurismaki di trastevere, nel mostrare la vita di modeste persone semplici. Emoziona vedere il bravissimo Ennio Fantastichini nel suo ultimo film...
commento di marco biLento, povero, vuoto. Ben recitato, ma contenuti (?) che ci sarebbero stati in mezz'ora di film. Classico esempio di cinema italiano furbetto che si spaccia per cinema d'autore. Bocciato.
commento di corradopAbbastanza noioso in qualche punto,appassionate le Interpretazioni.voto.4.
commento di chribio1Inizia bene, con questi improbabili anziani che progettano di cambiar vita; ci si aspettava un originale road-movie, invece.. il racconto si impantana fino a un finale impregnato del più stantio buonismo immigrazionista. Gli altri film di Di Gregorio erano ben altra cosa, qui si salvano solo gli attori. Tutto il resto è noia.
commento di gherritfilm semplice di gradevole visione con un finale un po' troppo ottimista. Bravi gli interpreti.
commento di ferruccio49Simpatica e gradevolissima commedia, ben scritta e ben interpretata che si snoda tra le borgate della capitale. Ritmo e musica da camera di accompagnamento perfetti per gli ambienti ed i personaggi semplici che la popolano.
commento di bombo1“Ma perché, sei un poraccio, te? Secondo te chi è un poraccio?”
leggi la recensione completa di mckUna gran bella commedia....come tutte quelle girate dal bravo regista...problemi di terza eta'....problemi di tutti.Promosso e consigliato.
commento di ezioOttimo lavoro cinematografico di Gianni Di Gregorio,regista e interprete.Da segnalare l'ultima strepitosa prova, del compianto Fantastichini
leggi la recensione completa di Furetto60Un azzeccato affresco sulla vecchiaia (peccato non decolli in pieno).
leggi la recensione completa di siro17Quarta commedia con il consueto passo aggraziatissimo e pieno di garbo di Gianni Di Gregorio, che esordì intempestivamente sul grande schermo nel 2008 con Pranzo di Ferragosto, umbratile e melanconica ma sempre molto godibile.
leggi la recensione completa di barabbovichLadispoli come Palm Beach, Ostia come le Maldive, i sogni da interpretare e trasformare in realtà solo da chi - sicuramente - ne capisce. Ma solitudini, vecchiezza, tramonto, sono uguali ad ogni latitudine. Forse può essere diversa l'umanità, la schiettezza, l'estro: ma ci vogliono molti, molti film come questo.
commento di PieroMolto bello. Da vedere. Roma “verace”
leggi la recensione completa di 5775