Regia di Dennis Iliadis vedi scheda film
Dennis Iliadis firma per la Blum House un horror psicologico che parte innocuo, abbastanza interessante, pure soporifero, per poi concludersi dignitosamente. A poco più di metà film, l’arrivo del fratello maggiore del protagonista, o una sua ennesima allucinazione, accelerano i twist e gli jumpscare, oltre che vivacizzare una trama davvero poco originale e pedante.
Il finale riserva molti colpi di scena che risvegliano il pubblico, mentre l’interpretazione di Topher Grace, che proprio non ce la fa a risultare drammatico e a trasmettere inquietudine, risulta poco credibile, ma a tratti molto divertente, memore della sua verve comica espressa già ai tempi di That ‘70s Show (1998-2006). L’ironia di fondo con cui il suo personaggio si muove nello scenario horror conferisce quindi alla pellicola un tono inusuale, un valore aggiunto con cui sopravvivere al torpore di più di mezza pellicola.
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