Regia di Stefano Reali vedi scheda film
Cruda la vicenda, ma trattata con un po' troppa leggerezza: una commedia dai toni di commedia, ma su temi scottanti e preoccupanti. Ciò che vale il prezzo del biglietto è senz'altro il cast: Catania e Mastandrea non sono certo novità, ma qui paiono realmente in formissima; in parti minori ci sono poi Mattioli, Brignano, Favino, Ugo Conti e molti altri discreti caratteristi del cinema nostrano di fine millennio. Il lavoro in sè non è disprezzabile, ci sono anche colpi di scena a profusione (senza scadere nel prevedibile o nel già stravisto), ma i toni davvero non funzionano, dato l'argomento. 5/10.
Massimo si ricovera per un intervento al ginocchio; il suo compagno di stanza è un uomo in carrozella, plurioperato alle gambe e da lungo tempo degente. Quest'ultimo, si scopre, è sano e gestisce il traffico delle liste d'attesa; ma anche Massimo si svela essere un doppiogiochista: è un medico disoccupato incaricato di scoprire gli intrighi dell'uomo. Il primario del reparto però non lascerà che scoppi nessuno scandalo: è infatti a capo di tutta la mafia ospedaliera.
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