Italia. Fine cinquecento, piena controriforma; genesi dello scontro fra il potere centrale di Roma e i poteri locali delle periferie. Il campo di battaglia è la coscienza degli individui. Lo strumento è la confessione. L'obiettivo: il controllo totale delle anime, ancor prima dei corpi. Niente, assolutamente niente deve sfuggire all'orecchio del Santo Uffizio dell'Inquisizione, nemmeno le eresie pronunciate da un mugnaio di un pesino sperduto nel nord del Friuli, ai piedi di una montagna chiamata - ironia della sorte - Monte Spia. Arrestato, processato e condannato all'ergastolo per aver pensato e detto, fra le altre cose: "è più grande precetto amare il prossimo che amare Iddio", Menocchio attraverserà il processo senza tradire nessuno, sopravviverà a due anni di carcere, uscirà gravemente malato. Poi guarirà, lavorerà, lotterà, amerà, soffrirà, vivrà… fino a che non sarà il papa in persona – Clemente VIII - ad ordinarne il secondo arresto e l'esecuzione.
Unico titolo italiano del Concorso Internazionale Lungometraggi di Locarno 2018 e Grand Prix du Jury al Festival di Annecy 2018,Alberto Fasulo nasce come operatore e continua ad esserlo qui anche oltre la regia.Si avverte la mano di chi usa la camera come un pennello e rende materica la scena come uno scultore estrae corpi dalla materia bruta.
La steady cam tallona Menocchio lungo tutto il percorso di resistenza umana messo in atto in una vita di uomo semplice ma non analfabeta, uomo di malga e di paese, contadino e mugnaio in quel di Montereale Valcellina, Friuli, un posto di cui nessuna storia parla e sulle mappe si perde come un fungo chiodino in un bosco fitto.
Amava le chiacchere di paese, Menocchio, quelle a voce alta, dopo… leggi tutto
Ecco un altro personaggio che ha avuto la sfortuna di vivere nel periodo del rinascimento.Un tempo in cui si viveva ancora di duro lavoro e poche comidità,scarsa istruzione..Ma la cosa peggiore,non c'era ristoro spirituale.La verità su Dio e sulla sua volontà era nascosta già da secoli dal clero.Meno male che oggi abbiamo la libertà di smascherarli senza essere… leggi tutto
EPOCHE IN PENOMBRA
Il cinema legge la Storia a modo suo, o attraverso il fumettone epico ipercolorato o con un’ apparentemente algida drammatizzazione di documenti e…
In anni di "nuovo medioevo", un film potente e senza appello, come questo di Fasulo, è ben lontano dal sembrare fuori tempo, anacronistico, poco interessante. Il regista è alla sua prima prova sul cinema di finzione dopo una bella carriera da documentarista, e ci racconta la vicenda di Domenico Scandella, detto "Menocchio", da Montereale, Friuli, mugnaio che nella seconda parte del…
Con la contrazione del mercato home video, il mese di dicembre riveste ancora di più un ruolo centrale nelle vendite, cosicché le uscite mensili… segue
Ecco un altro personaggio che ha avuto la sfortuna di vivere nel periodo del rinascimento.Un tempo in cui si viveva ancora di duro lavoro e poche comidità,scarsa istruzione..Ma la cosa peggiore,non c'era ristoro spirituale.La verità su Dio e sulla sua volontà era nascosta già da secoli dal clero.Meno male che oggi abbiamo la libertà di smascherarli senza essere…
Il calvario occorso all'ostinato mugnaio friulano del sedicesimo secolo, Domenico Scandella, meglio conosciuto con il nomignolo di Menocchio (1532-1599), trova la sua felice trasposizione cinematografica nel lavoro minuzioso ed austero con cui il regista di Rumore bianco e TIR, Alberto Fasulo, fa ritorno ad un cinema formalmente narrativo, ma di fatto anche non lontano da una rappresentazione…
Nel XVI secolo il monaco agostiniano Martin Luther mise a soqquadro lo status quo con le sue "Disputatio pro declaratione virtutis indulgentiarum". Quelle 95 tesi spedite al vescovo e che avrebbero dovuto, nel cuore del religioso tedesco, essere l'inizio di un confronto teologico ed una richiesta di risanamento dei costumi corrotti della Chiesa Romana, si tramutò ben presto in…
Francamente, non capisco. Molte cose, chiaro: la fisica quantistica e la quantità di sticazzi che m'aizza ogni notizia esplosiva (“boom!”, “hype!”, “imperdibile!”, e via di…
Stiamo per raggiungere, con inequabili comma d'equazioni insorgenti in algoritmi accordanti, ma solo un po' più veloci di Achille rispetto alla tartaruga, e senza l'ausilio di un ponte/arco (tunnel/wormhole)…
La steady cam tallona Menocchio lungo tutto il percorso di resistenza umana messo in atto in una vita di uomo semplice ma non analfabeta, uomo di malga e di paese, contadino e mugnaio in quel di Montereale Valcellina, Friuli, un posto di cui nessuna storia parla e sulle mappe si perde come un fungo chiodino in un bosco fitto.
Amava le chiacchere di paese, Menocchio, quelle a voce alta, dopo…
I film che hanno dominato lo scorso weekend sono ancora nelle sale, per restarci: di conseguenza si stringono gli spazi per le nuove uscite che sono comunque tante. Non c'è pertanto da stupirsi se tra…
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Commenti (4) vedi tutti
Cinema austero, buio, con eccesso di primi piani e voci inquisitorie. Purtroppo però, dopo un po' stanca.
commento di gruvierazUn pò complicato da visionare e non mi dilungo contro.voto.1.
commento di chribio1Il regista punta molto sui primi piani e i personaggi sono veri e credibili....cinema per pochi....ma buoni.
commento di ezioUnico titolo italiano del Concorso Internazionale Lungometraggi di Locarno 2018 e Grand Prix du Jury al Festival di Annecy 2018,Alberto Fasulo nasce come operatore e continua ad esserlo qui anche oltre la regia.Si avverte la mano di chi usa la camera come un pennello e rende materica la scena come uno scultore estrae corpi dalla materia bruta.
leggi la recensione completa di yume