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53 Wars

Regia di Ewa Bukowska vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su 53 Wars

di alan smithee
5 stelle

locandina

53 Wars (2018): locandina

TFF 36 - CONCORSO
Le guerre possono essere vissute sul campo di battaglia, da protagonisti impegnati a far valere la causa per la quale si è stati scelti, precettati, o per servir la quale ci si è arruolati, o come testimoni indispensabili per l'attivita' di documentazione e reportistica che alimenta la cronaca dei mezzi di informazione, cercando di aiutare il lettore o lo spettatore a capire, a farsi un'idea, a tracciare bilanci, traendone opinioni.
Ma può essere visduta, questa guerra, con tutta la violenza che essa si porta dietro inevitabilmente, sotto una fase più privata e mentale, sotto forma, ad esempio e nel caso che qui ci occupa, di stato ansiogeno che prende chi, restando in disparte, non può fare a meno che struggersi e dannarsi l'animo ogni istante nel pensare ai pericoli che la persona che si ama sta correndo sul campo di battaglia.

scena

53 Wars (2018): scena

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53 Wars (2018): scena

Anka, giovane e bella moglie polacca di un apprezzato ed impegnatissimo reporter di guerra di nome Witek, si trova a vivere in questa scomoda e malferma posizione, fuorviata o resa più vulnerabile da una televisione crudele e spietata che oggi - anche per merito di coloro che, come suo marito, rischiano e mettono a repentaglio la propria pelle per documentare ogni istante della vita di campo, un tempo oggetto di soli ricordi più o meno sfocati da parte dei combattenti sopravvissuti - garantisce e propina con i dettagli degni di una fiction dai risvolti macabro-horror.
Assistiamo pertanto alle fasi progressive di follia che colgono e distruggono la psiche già gravemente compromessa di una donna, moglie e madre, galvanizzata e sempre più in preda alla follia compulsiva a causa del lavoro del marito, pericoloso sempre e comunque, ma ora reso ancor più agghiacciante e sadico da una mente sviata, che si trincera dentro la propria compulsiva ossessione avvitandosi su se stessa e sprofondanfo in un baratro senza uscita, ove la violenza temuta diviene lo strumento dell'agire quotidiano.

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53 Wars (2018): scena

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53 Wars (2018): scena

Girato con perizia e una valida resa visiva che ci costringe a percorrere un girone che conduce elliticamrnte verso la follia più pura e senza rimedio, "53 wars" raccoglie maniacalmente già nel titolo la materia dell'ossessione che alimenta una grave malattia; e ci restituisce un personaggio scomodo, irritante, imprevedibile e non meno pericoloso, se vogliamo pure mostruoso e incontrollato, di quello impegnato a concepire prima,  e mettere in atto dopo, quella guerra che qui, nella nostra protagonista, risulta interiore, privata, singola, ma che conduce e trasforma l'essere umano in uno strumento di morte senza più una vera plausibile ragione.
Il film, opera prima della regista polacca Ewa Bukowska, visivamente girato con perizia, scade spesso nel grottesco e nel gratuito, se non proprio nel macchiettistico senza rimedio, ma di fatto - soprattutto per ragioni estetiche e tecniche degne di nota e per nulla trascurabili, non può liquidarsi precipitosamente come un flop senza appello. Notevole la prestazione della protagonista, la stessa Ewa Buskowska-regista, fisicamente un interessante mix tra Joely Richardson e Tilda Swinton, attrice dallo spiccato temperamento e dalla forte presenza scenica.

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