Regia di Gianni Siragusa vedi scheda film
Mira è una donna complicata, con un matrimonio fallito alle spalle e un’inquietudine crescente. Più si allontana dagli altri, più la sua psiche già fragile vacilla.
Le poche notizie che se ne trovano in rete suggeriscono che Inquietudine (ignoto anche con il titolo anglofono Anxiety, ma è legittimo dubitare si sia anche solo favoleggiata una distribuzione internazionale) abbia avuto una lavorazione molto difficile e che il risultato non fosse esattamente quello desiderato dal regista Gianni Siragusa; i dati di fatto però che depongono a totale sfavore dell’opera sono tanti, al di là di qualche generica scusante. Ovvero: un cineasta dozzinale, già autore nei due precedenti decenni di pellicole scult come Perverse oltre le sbarre (1984) o Senza vergogna (1986); un team di sceneggiatori disastroso, composto dallo stesso Siragusa, da Gino Capone e da Piero Regnoli; interpreti canini a volontà, fra i quali spicca Christian Borromeo, ma anche qualche seconda linea presumibilmente mandata allo sbando sul set, come Malisa Longo o Paul Muller; sorprende a questo punto trovare le firme di Pino Donaggio e di Claudio Simonetti per la colonna sonora, che pure non impressiona particolarmente. Come thriller, Inquietudine non inquieta granchè; se la recitazione è trasandata, i dialoghi spesso sono involontariamente ridicoli; il ritmo è modestissimo anche a causa di un montaggio approssimativo (eppure anche Mario Morra non è certo l’ultimo arrivato). In definitiva: indubbiamente male. 2/10.
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