Regia di Richard Brooks vedi scheda film
Due balordi usciti di galera si introducono in una casa di agricoltori per derubarli, ma non trovano i soldi che si aspettavano e compiono una strage. La prima mezz’ora segue in montaggio alternato il cammino di avvicinamento dei malviventi (che fanno un viaggio di centinaia di chilometri, dal Missouri al Kansas) e le tranquille occupazioni delle future vittime; poi una brusca ellissi ingoia il momento del delitto; poi di nuovo montaggio alternato tra i due e i poliziotti che gli danno la caccia; solo dopo l’arresto e la confessione, in flashback, vediamo quello che è successo dentro la casa (una soluzione narrativa che sposta opportunamente il culmine della tensione verso la fine, e a quel punto sarebbe stato anche meglio non perdersi in lungaggini nelle sequenze al penitenziario). L’uccisione di quattro persone, a fronte di un bottino di pochi dollari, appare assurdamente ingiustificata, e altrettanto irrazionali sono i movimenti dei due in fuga (sembra quasi che inconsciamente vogliano farsi catturare): al di là della ricostruzione fredda e impassibile di una vicenda tragica, il film racconta una discesa nelle tenebre del cuore umano, all’inutile ricerca di un senso che non c’è. Strettamente funzionale la fotografia in b/n, che esalta i toni cupi e notturni.
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