Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Ennesima e riuscita trasposizione del celeberrimo Mastino dei Baskerville, con una buona coppia di protagonisti e alcune variazioni rispetto all'originale che ne impreziosiscono la godibilità.
Valida trasposizione del capolavoro di Sir Arthur Conan Doyle, con un Cushin che - rispetto a Rathbone - tenta di caratterizzare meglio il personaggio, dotandolo di atteggiamenti nevrotici e indisponenti ed un André Morell che si limita a farsi il suo, con l'aspetto che tutti si aspettano dal fido Watson. Altro valore aggiunto, se così vogliamo chiamarlo, è l'aver preso in parte le distanze dall'opera letteraria, inserendo variazioni che nel complesso si possono dire riuscite. Questo da un lato dona un po' di freschezza alla pellicola, dall'altro le toglie qualcosa; ad esempio qui la brughiera - protagonista assoluta del romanzo e della trasposizione del 1939 di Lanfield - viene relegata a mero elemento di contorno, a tutto svantaggio della suggestione.
Nel complesso, una pellicola ben fatta e con due protagonisti di indiscusso valore.
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