Dopo due anni di assenza, trascorsi altrove in cerca di un lavoro, un ragazzo torna a casa. All'arrivo trova però il villaggio completamente deserto: tutti sono fuggiti a causa di una terribile siccità. Inizia così per il ragazzo un'affannosa ricerca attraverso paesaggi desolati. Prima di trovare i parenti deve lottare anche per la propria sopravvivenza.
Comè già successe con il suo film d'esordio, Amir Naderi mischia il "tipico" realismo poetico della "scuola" iraniana con derive visionarie che donano alla narrazione inserti apertamente simbolici. Questo è "Acqua, vento, sabbia", un film immerso in uno scenario desertico che vive di inquadrature dal forte impatto visivo. Essenziale ed autoriale.
Anello di congiunzione tra 2001: Odissea nello spazio e Il Cavallo di Torino. In tensione tra luce e buio; tra attesa ed ossessione; tra terra e cielo; tra orizzontale e verticale; tra vecchio e nuovo; tra ricordi e speranze; tra passato e futuro.
In sostanza, per tutto ciò detto finora, Acqua, vento, sabbia risulta essere… leggi tutto
Prima ancora di approdare alle sonorità (e chiassosità) urbane del suo periodo newyorchese, il regista ci consegna la sua personale visione del caos primordiale, un qualcosa che sarebbe lecito chiamare “L’inferno secondo Naderi”. Ovvero una dannazione sonora per lo spettatore costretto ad immedesimarsi per settanta minuti nei panni del giovane protagonista e condividere il suo forzato… leggi tutto
Anello di congiunzione tra 2001: Odissea nello spazio e Il Cavallo di Torino. In tensione tra luce e buio; tra attesa ed ossessione; tra terra e cielo; tra orizzontale e verticale; tra vecchio e nuovo; tra ricordi e speranze; tra passato e futuro.
In sostanza, per tutto ciò detto finora, Acqua, vento, sabbia risulta essere…
Raramente ho visto gli elementi del titolo (con pochissima acqua, in verità) impastati con miglior risultato. È cinema povero, di poche parole, ma Naderi sa come riempire l'inquadratura anche di solo deserto, per un film che non risulta mai statico e tanto meno noioso.
C’ERA UNA VOLTA IL MONDO
Un ragazzo cerca la sua famiglia dispersa dalla siccità in un deserto perennemente percosso dal vento. Uomini e animali vagano come fantasmi in uno scenario da incubo fatto, come dice il titolo, di sabbia, vento e assenza di acqua. Il ragazzo è una figura morale; aiuta una pecora, un bambino, dei pesci rossi, un uomo imprigionato nella sabbia,…
Quella iraniana è stata una delle pochissime cinematografie nazionali sorte ed affermatesi nell’ultimo trentennio all’insegna di un’omogeneità di forme e contenuti, come fu, in…
Fra i pedinamenti rosselliniani (fondamento di tutta la "new wave" iraniana, da Kiarostami in giù) e la natura violenta di Flaherty, un film che, al di là della monotonia di alcuni passaggi, ha il pregio di trasfigurare la materia documentaristica portandola ad un livello di iperrealismo visionario, che non "estetizza" certo le fatiche della lotta per la sopravvivenza, ma…
Un giovane (Majid Nirumand, protagonista anche del precedente Il corridore) torna dopo due anni al suo villaggio, scoprendolo devastato dalla siccità. Tutti gli abitanti sono fuggiti, compresi i suoi familiari, e lo spettacolo che si presenta davanti ad i suoi occhi è terrificante: soltanto terra inaridita, capanne disabitate e carcasse di animali morti. Alla disperata ricerca…
Dalle mie gocce uscivate dipinti di vene e carezze di sangue, di strappi. Eravate miei, eravate parti di voce, naviganti nel mio sudore, grida dipinte di ossigeno, e panna, e insulina. Vette di cartavetro a smussare…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
L'arsura e la desolazione fatte film. Un vento polveroso e corrosivo, impetuoso ed impietoso, sferza lo schermo, e raschia via i colori e le forme della vita, tramutando gli animali in carcasse, gli oggetti in fossili e gli uomini di passaggio in sagome offuscate e tremolanti. In questa pellicola la morte ha la veste impalpabile dell'aria e il dolore è arido ed asfittico come un turbine di…
Prima ancora di approdare alle sonorità (e chiassosità) urbane del suo periodo newyorchese, il regista ci consegna la sua personale visione del caos primordiale, un qualcosa che sarebbe lecito chiamare “L’inferno secondo Naderi”. Ovvero una dannazione sonora per lo spettatore costretto ad immedesimarsi per settanta minuti nei panni del giovane protagonista e condividere il suo forzato…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
Comè già successe con il suo film d'esordio, Amir Naderi mischia il "tipico" realismo poetico della "scuola" iraniana con derive visionarie che donano alla narrazione inserti apertamente simbolici. Questo è "Acqua, vento, sabbia", un film immerso in uno scenario desertico che vive di inquadrature dal forte impatto visivo. Essenziale ed autoriale.
commento di Peppe Comune