Regia di Robert Bresson vedi scheda film
Commovente e, nella sua semplicità, stupefacente, parabola cristologica, narrata sul doppio binario di una ragazza che coopera attivamente al proprio martirio e di un asinello, nato da (se così si può dire) buona famiglia – viene perfino battezzato! – e poi vittima incolpevole ed inconsapevole della malvagità umana. È raro trovare film che, come in questa vi(t)a crucis, sappiano abbinare il massimo dell’emozione con il minimo dei mezzi retorici, riuscendo al tempo stesso a parlare di temi alti con una semplicità che colpisce al cuore così come alla testa.
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