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Au hasard Balthazar

Regia di Robert Bresson vedi scheda film

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La recensione su Au hasard Balthazar

di steno79
10 stelle

VOTO 10/10 Bellissimo film che ha per protagonista l'asinello Balthazar, circondato da uomini cattivi che lo maltrattano continuamente ed esprimono i vizi di un'umanità corrotta: una via crucis che scorre in parallelo a quella di Marie, umile ragazza che dovrà subire l'onta della violenza carnale da parte di un gruppo di delinquenti, interpretata dalla futura attrice professionista Anne Wiazemsky, qui al suo esordio davanti alla macchina da presa. Narrazione insolitamente corale, con molti personaggi dipinti con pochi tratti ma resi in maniera nitida e precisa: lo stile del regista si fa sempre più unico e riconoscibile, pur conservando intatti il rigore di fondo e la sua intransigenza giansenista. Scena finale con la morte di Balthazar in mezzo a un gregge di pecore indimenticabile e straziante, uno dei brani più memorabili di tutto il cinema dell'autore. Si tratta di una parabola che ha la sua principale originalità nella presenza dell'asino come protagonista, scelta decisamente insolita, e che nella sostanza si avvicina alla Passione di Cristo, con una vittima innocente che assume su di sè il Male del mondo e, attraverso il proprio personale sacrificio, cerca di redimere le colpe degli uomini, resi schiavi da vizi atavici e da pulsioni davvero animalesche. Pur nel suo angosciato pessimismo di fondo, nell'elogio della sofferenza di Balthazar (definito perfino un santo da uno dei suoi proprietari) e nella sua inflessibile resistenza si avverte ancora la vicinanza di Bresson al messaggio cristiano; nelle opere successive, il pessimismo si farà ancor più radicale e la visione del regista si avvicinerà sempre di più all'ateismo. Sobriamente commentato da una musica al pianoforte di Schubert, è certamente un'opera di grande profondità intellettuale, dove a tratti sembra di toccare il Sublime grazie al linguaggio cinematografico di estrema rarefazione e di forte risonanza emotiva. Uno dei suoi maggiori sostenitori fu Jean-Luc Godard, che lo definì un'opera eccezionale che segnava una data nella storia del cinema mondiale, poichè in esso "era contenuto il mondo intero, nell'arco di un'ora e mezza".

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