Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Come era prevedibile, Zeffirelli privilegia lo sfarzo di scenografie e costumi opulenti e lussureggianti, dà maggiore spazio alle scene di massa e sacrifica tutto il resto: musica (in particolare arie celebri come "Di Provenza il mare e il suol" e "Addio del passato"), personaggi e libretto, accorciato per esigenze di durata filmica. Inoltre l'ordine cronologico non è rispettato. Un film che non smentisce il solito esasperato viscontismo di facciata tipico del regista fiorentino: assimilabile più a un bel libro da sfogliare che a un bel disco da ascoltare.
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