Regia di Claudio Ripalti vedi scheda film
Un gioiello del cinema italiano, crudo e poetico, schietto, duro, emozionante, commovente: fa vibrare molte corde interiori e smuove il sentire personale.
Sono andata a vederlo ieri sera e voglio dire che ho due appunti su questo film: ne ho solo due (non particolarmente significativi) perché per TUTTO il resto l'ho trovato BELLISSIMO, fatto benissimo, crudo il giusto, onesto, emozionante, con una fotografia stupenda, con ottime scelte di regia e attori assolutamente all'altezza.
I personaggi sono resi vivi, veri, ben caratterizzati, pure quelli più "pesanti" riescono a non risultare caricaturali.
Non c'è "il buono" o "il cattivo" perché in fin dei conti è una storia vera... però ci sono alcuni che sono delle vere merde, sempre perché è una storia vera.
Trovo sia un film che non si presta alla "tifoseria", non fa morale e il giudizio (eventuale e non indispensabile) lo lascia al pubblico, in base alle sue personali convinzioni, ma senza supportagliele.
Non c'è spazio per le idealizzazioni e i loro bucolici dintorni, ma quest'opera riesce a mescolare una crudezza e una poesia che toccano molte corde, specialmente se si sentono tanto le questioni legate alla libertà, e al territorio come "origine e dimensione del sé" che determina chi sei.
Il film è stato inserito nella categoria "western", ma solamente perché quando Sergio Leone & c. erano al lavoro, non c'era ancora il genere "brigantaggio", altrimenti esisterebbero film di brigantaggio americano, altro che western: in un panorama di cinema italiano che raramente tira fuori cose valide, la banda Grossi è un gioiello che fa genere.
Fatte queste premesse, vi dico le mie due critiche:
- i vestiti dei membri della banda Grossi sono un po' troppo puliti: per gente che si lavava poco e dormiva all'aperto nei boschi, i mantelli spesso paiono appena usciti dalla lavanderia, e avendo dormito all'aperto e campeggiato in situazioni improbabili posso dire che ci si riempie di terriccio, erba, briciole di foglie secche;
- la musica dei titoli di coda ha un testo in inglese, mentre vista la coerenza e la bellezza di tutto il resto, per me sarebbe stato più appropriato un pezzo col cantato in italiano, oppure solo strumentale.
Per tutto (ma tutto!) il resto, sono entusiasta.
Meriterebbe uno spazio maggiore nelle sale, sicuramente.
Se potete andate a vederlo!
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