Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Operazione commerciale realizzata in maniera sbrigativa e quindi approssimativa, quella di portare al cinema la commedia teatrale Attanasio cavallo vanesio di Garinei e Giovannini, buon successo della precedente stagione. Renato Rascel - sempre al centro della scena, tranne per qualche numero musicale forzosamente inserito nella pellicola a scapito della logica narrativa - fa la differenza fra un film bruttino, come questo Attanasio sostanzialmente finisce per essere, e un totale disastro; la verve del piccolo e scatenato comico romano (ma nato a Torino, per un caso curioso) è in grado di risollevare parzialmente una trama sconnessa fatta di scenette fra loro indipendenti, nonchè di evitare che si senta la mancanza di scenografie (tutto costruito in studio in maniera piuttosto povera), dialoghi cinematografici (i personaggi vivono in funzione delle battute che pronunciano) e soprattutto attori in grado di fargli da spalla. Peraltro il cavallo del titolo compare quasi soltanto nel primo quarto d'ora; l'idea poi di scrivere una storia attorno a un puledro da corsa è decisamente poco fantasiosa, considerando che Rascel dovrà interpretare il ruolo di un fantino, sfoggiando per l'ennesima volta battute sulla sua scarsa altezza. Sceneggiatura di Garinei, Giovannini e Mastrocinque; in una particina c'è anche Sandra Mondaini. 2,5/10.
Il cavallo Attanasio è sparito: il fantino e custode Leo si trova a doversi intrufolare fra i gangster per poterlo recuperare. Il coraggio glielo darà l'amore per la bella Lea.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta