La recensione su Acusada

di alan smithee

4 stelle

VENEZIA 75 - CONCORSO
Cosa è successo la notte successiva al termine di una festa organizzata secondo i canoni del "free rave party" (ovvero senza il permesso di introdurre cellulari, apparecchi fotografici o multimediali) che avrebbe dovuto sancire la riappacificazione tra due amiche di lunga data, separate bruscamente da una lite furiosa dopo che una delle due prese ad inviare in rete un video privato che ritraeva l'amica fare sesso con un compagno, tape diventato virale in ppchi istanti dal suo lancio?
Fatto sta che una delle due ragazze è stata ritrovata assassinata da molteplici coltellate inferte con una o più forbici, e l'unica indagata ed accusata appare l'amica del cuore Dolores, ovvero la vittima del video gettato maliziosamente in rete.
Le accuse sono pesantissime, le prove sufficienti per far temere una condanna di omicidio volontario e premeditato.

Lali Espósito, Leonardo Sbaraglia, Inés Estévez

In Acusada seguiamo il calvario di una giovane e bellissima studentessa protesa a convincere giudici ed opinione pubblica della propria estraneità ai fatti, e gli sforzi della famiglia, agiata ma non ricca da permettersi sperperi, per sostenerla mantenendo saldi nervi e comportamento con il mondo circostante, spesso invadente od inopportuno.
Opera seconda di quel Gonzalo Tobal che si era fatto apprezzare con l'esordio decoroso della commedia amara Villegas, Acusada può venire comodamente associato ad una infinità di casi processuali di cronaca nera rimasti a lungo irrisolti o caratterizzati da verdetti contrastanti o poco convincenti.
Sta di fatto che il film, girato con accurata medieta' di risultati e forte di un cast composto anche da nomi noti internazionalmente (Leonardo Sbaraglia su tutti, star argentina assai nota, ma in una scena centrale appare pure Gael Garcia Bernal), ripropone iter giudiziari che potrebbero risultare incalzanti se solo non fossero già stati oggetto di molteplici adattamenti, cinematografici e televisivi, alcune volte molto riusciti.

Tra i primi, esemplare fu Doppio Taglio del 1986, di Richard Marquand, forte della straordinaria acvoppiata Glen Close/Jeff Bridges: già solo questo film (accostarci Testimone d'accusa di Wilder sarebbe un sadismo forzato ed incongruente) infiacchisce e quasi annulla questo nostro, incomprensibilmente inserito nella sezione principale del Concorso, e ulteriormente reso precario da scelte narrative bizzarre e fiaccamente simboliche come la presenza aleggiante di un fatidico felino selvatico tra i giardini del quartiere residenziale teatro dell'efferato assassinio.

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