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Il clan dei Barker

Regia di Roger Corman vedi scheda film

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La recensione su Il clan dei Barker

di bradipo68
8 stelle

L'Anonima sequestri formato famiglia.E'una famiglia matriarcale quella dei Barker,la madre è inviperita contro tutti gli uomini da quando l'hanno violentata e sotto di se con pugno di ferro tiene i quattro figli maschi,come fossero un branco,di cui lei è a capo.Da qui in poi un escalation di violenza e di tipologia di crimine,si passa dal furto all'omicidio,dalla rapina in banca fino al rapimento.I Barker sono efferati,non gli interessa lo spargimento di sangue basta che non sia il proprio,vivono con una loro filosofia di vita che sembra più ancorata a logiche animalesche che umane.Soprattutto fanno paura perchè sono diversi da tutti gli altri.Uccidono per un nonnulla o per semplice comodità ma nel contempo sono capaci di slanci di inattesa umanità o semplicemente pietà(vedi il rapporto con il rapito e la sua mancata esecuzione nonostante gli ordini della terribile mamma).Sono l'altra faccia dell'America della grande Depressione,quella che non china semplicemente la testa e si appresta a vivere una vita grama piena di stenti.Sono un simbolo di ribellione e di eversione e per questo sono ancora più pericolosi.Non hanno regole,nè morale di nessun tipo:si passano le donne l'uno con l'altro(però solo fino al matrimonio che dopo ci sarà l'esclusiva,parole del fratello maggiore),uno dei figli interpretato da un giovanissimo De Niro si droga e morirà d'overdose,un altro è manifestamente omosessuale e quindi del clan viene a far parte il suo partner conosciuto in una patria galera,anche la mamma ha una pulsione sessuale per l'uomo rapito.E poi in casa si mettono tutti a cantare orribili canzoni con mamma Barker alla pianola,come la più normale delle famiglie borghesi riunita attorno al caminetto.E si chiedono anche se sono loro il nemico pubblico numero uno o Dillinger.E'un film cormaniano a 24 carati,purissimo.Si vede la velocità di realizzazione che non è però mai sciatteria,si vede l'interesse dell'autore per la scorrettezza politica della famiglia e si vede anche il suo interesse per particolari splatter(il figlio grande che si punta il mitra in faccia per farla finita) o per le scene forti(l'affogamento di Rembrandt,la ragazza conosciuta al lago,oppure il far cadere dalla macchina lanciata a folle velocità uno degli ostaggi presi durante la rapina in banca).Per dirla in una parola uno stile volutamente sporco e molto cattivo commisurato alla barbarie dei Barker.Secondo me è interessante paragonare questo film al successivo Dillinger di Milius.Nel film di Corman la violenza è quasi caricaturale,la morte ti coglie sempre nell'espressione peggiore(e i Barker finiranno come Dillinger) ed è tutto sottolineato da dissonanti musiche folk,in Dillinger c'è una sorta di estetizzazione del gesto violento in un formalismo che con Corman e la sua factory non c'entra assolutamente nulla....certo che tra i due film non si saprebbe quale scegliere,mi piacciono molto entrambi,si deve andare col cuore.Il cuore mi dice Corman,la sua artigianalità nella realizzazione,il suo realizzare i film sempre con moltissime idee e pochissimi soldi me lo ha sempre fatto stare simpatico...

Su Robert De Niro

giovanissimo in una parte da drogato

Su Diane Varsi

non una bellezza ma funziona nel ruolo

Su Don Stroud

efficace

Su Pat Hingle

nella parte del rapito dà buona prova di se

Su Shelley Winters

luciferina,un incarnazione mefistofelica del male

Su Roger Corman

scheggia di violenza inaudita con scene decisamente forti

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