Regia di Roger Corman vedi scheda film
Film letteralmente dominato dalla magnetica e incontenibile presenza di Shelley Winters; donna-virago, madre-maîtresse, demone (im)pietoso in totale smarrimento morale. Corman introduce la paralisi socio-economica che trafisse gli anni 30 in termini innanzitutto exploitativi, alternando sequenze di estemporanea violenza ad altre di minimalismo psicologico. Approssimativo nella ricostruzione d’epoca, ma estetizzante.
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