Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
Anche se sbilanciato, è l'opera più matura dell'altalenante e controverso Justin Kurzel (suoi il bel Macbeth e l'orrido Assassin's Creed). Un film che molto spesso sembra girato da un Malick sotto acidi e che, cionondimeno, ha i suoi punti di forza in un impatto visivo impregnato di dolente lisergia. Un trip allucinato, strano e straniante, supportato da prove attoriali eccellenti (oltre al sempre impeccabile Russel Crowe c'è George McKay che ri-conferma il proprio smisurato talento dopo 1917).
A stridere sono invece alcune scelte formali ambigue e vanesie, come la scelta dei costumi smaccatamente contemporanei che conferiscono una generale atmosfera di grottesco fuori luogo. Forse l'intenzione era "attualizzare" gli assunti, ma lo scopo di questa scelta esibita e disinibita rimane vago e non approfondito.
Però ci sono cuore e tanto fascino (alcune immagini si insinuano sotto la pelle). Sicuramente una visione che merita di essere affrontata, del tutto suscettibile di gusto e di soggettivo senso del cinema, però sicuramente migliore delle precedenti trasferte cinematografiche del personaggio.
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