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Stressati

Regia di Mauro Cappelloni vedi scheda film

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La recensione su Stressati

di mm40
2 stelle

Due amici sui trent'anni vivono e trascorrono insieme la maggior parte del tempo anche fra lavoro (scrivono per un giornale umoristico) e tempo libero. Entrambi stressati per i soliti, vecchi problemi (pochi soldi, poche donne, poche prospettive per il futuro), non potranno che incontrare due ragazze per risolverli.

Commediola pseudo-giovanile, con aspirazioni addirittura di ritratto generazionale, Stressati è in realtà soltanto un esile lavorino privo di coraggio (nei contenuti, molto blandi e banalizzanti) ed esteticamente poco superiore a una produzione televisiva. Il fattore positivo principale - l'unico? quasi - dell'opera è nel cast, che pesca fra nuove o meno nuove speranze del cinema nostrano del momento, da Daniele Liotti a Eliana Miglio, passandro per i figli di papà Giampiero Ingrassia e Gianmarco Tognazzi, e poi per Piero Natoli, Alessandro Paci, Massimo Wertmuller, Monica Scattini (altri due cognomi già sentiti) e con partecipazioni minori della già nota Monica Bellucci e di Valerio Mastandrea e Cristiano Militello. La sceneggiatura firmata dal regista con Elide Cortesi è un pasticcio di luoghi comuni senza grandi intuizioni, nè una vera morale da proporre; in mancanza d'altro, una buona parola va spesa per la colonna sonora curata da Alex Britti, che compare anche in un paio di scene, brevemente. Non sorprende d'altronde la cura che Cappelloni riserva alle musiche, che nelle altre sue due regie (Il decisionista e La spiaggia) sono affidate a Sergio Cammariere. Curiosa infine la parabola di questo regista che, da aiuto di Bolognini, Lizzani e altri fra gli anni Settanta e Ottanta, è approdato dietro la macchina da presa solamente nel 1997, per licenziare tre pellicole in tre anni (tutte con protagonista Gianmarco Tognazzi, peraltro) e quindi sostanzialmente scomparire. 2,5/10.

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