Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Negli anni della presidenza Clinton capitò più di una volta che il protagonista di pellicole hollywoodiane, specialmente commedie, fosse il presidente degli Stati Uniti ( con Bush non è stato così, chissà come mai...): però metterlo al centro di un film d'azione dall'alto budget è stata una mossa insolita. Allestito dal tedesco Wolfgang Petersen, il plot rappresenta la "fortezza aerea" Air Force One preso d'assalto da un manipolo di russi indipendentisti ( ah, i vecchi e carissimi cattivi...) e il Number One mondiale impegnato a salvare se stesso, la sua famiglia e l'onore delle stelle e striscie dal caos terroristico. Al di là della monumentale improbabilità della trama, il film sprofonda in una retorica patriottica vecchia di oltre dieci anni, notare la rappresentazione della Russia come un inferno prebellico, si avvia allo scontatissimo finale con grazia da mammouth zoppo, e meraviglia che star come Ford e Close si siano prestati per puro spirito mercantile a partecipare a un'operazione obsoleta come questa. Tra gli attori, nota di stima solo per Gary Oldman, che si danna per imprimere uno straccio di spessore al suo villain nostalgico della potenza sovietica, ma deve lottare con una sceneggiatura bolsa e adatta più a una pellicola con Chuck Norris che con questi nomi.
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