Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Harrison Ford è il presidente degli Stati Uniti, ma il suo aereo, l'Air Force One, viene dirottato da terroristi russi, comandati da Gary Oldman, che prendono in ostaggio lui e il resto dell'equipaggio. Il fatto è che il Ford di quei tempi è sempre stato un uomo d'azione e quindi, i terroristi hanno le ore contate.
Harrison Ford è, in questo film, il presidente degli Stati Uniti, ma il suo aereo, l'Air Force One, viene dirottato da terroristi russi, comandati da Gary Oldman, che prendono in ostaggio sia lui che il resto dell'equipaggio. Il fatto è che il Ford di quei tempi è sempre stato un uomo d'azione (da Indiana Jones a Han Solo, passando per Rick Deckart e Jack Ryan) e quindi,il nostro si dimentica d'essere un politico, per usare le mani e le armi da fuoco, un cliché risaputo, ma a quanto pare funzionale. Anche Gary Oldman ripete il suo cliché di cattivo per forza (Luc Besson l'aveva etichettato come cattivo e psicopatico, in "LEON" e l'attore inglese, per anni, prima dei film di Harry Potter e il Batman di Chris Nolan, continuava a ripetersi, forse perché aveva quella faccia giusta da cattivo che, con lui si andava sul sicuro, a quanto pare), tanto che il film diventa un déjà vu, che può anche stancare lo spettatore più abituato a questo. Modesto, anche perché spreca la figura di Glenn Close che interpreta la vice-presidente, che deve trattare coi terroristi, quando il suo superiore è preso in ostaggio. Un passo falso sia per Ford che per Wolfgang Petersen.
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