Regia di Barry Jenkins vedi scheda film
Ok la (solita e giusta) denuncia, ma questo film è veramente pesante.
Film di rarissima pesantezza, che racconta l’ennesima ingiustizia perpetrata in USA sulla popolazione di colore. Ma io sono forse l’unico che non si sorprende di ciò, ho un’idea meno televisiva e più reale della storia USA, una Nazione (nel complesso) profondamente razzista, che cavolo, il razzismo era legge laggiù, hanno avuto l’apartheid, che poco aveva da invidiare alle nostre leggi razziali di Benito, che stracavolo, le scuole pubbliche (non private, pubbliche) ancora negli anni ’50 facevano la divisione tra bianchi e neri, insomma, di cosa stiamo parlando? E poi, il film sarà anche ambientato negli anni ’70, dove se eri nero andavi in galera e ciao, un giusto processo forse tua nonna, patteggiavi anche se eri innocente, se no, non uscivi più; ok, oggi sarà un attimino meglio, ma laggiù la polizia è abituata a spararti, specie sei nero, è dura cambiare le vecchie abitudini che durano ancora oggi. Dunque, l’ennesimo film di presunta denuncia ma secondo me racconta la routine, non lo scandaloso caso più unico che raro. Una donna viene violentata, si accusa il primo nero che viene in mente, poco importa se era fisicamente impossibile fosse là in quel momento, ma dato che è un nero e tu sei un poliziotto razzista, il caso è rapidamente risolto.
La sua gente cercherà di farlo uscire di galera, con avvocati, o cercando di convincere la testimone a ritrattare, ma niente. Alla fine il ragazzo patteggia, si fa i suoi anni di gattabuia e giustizia (non) è fatta. Il film è l’adattamento di un romanzo degli anni ’70, appunto, e ha una costruzione molto teatrale, nel senso con pochi e superflui esterni, con molti interni, molti discorsi, molti sentimenti, litigate, etc…
Il tutto è molto pesante, date anche le due ore. Però se il film è una palla, il cast è straordinario. Bellissima e bravissima la protagonista, la giovane moglie, KiKi Layne, quasi all’esordio, e che esordio, wow. Bravissimo il protagonista, Stephan James, decisamente all’altezza. Fu però la madre di lei, Regina King (la protagonista di Watchmen, la serie tv imperdibile) che portò a casa Oscar e Golden Globe come migliore attrice non protagonista. Generosa la giuria, un filino, comunque lei è (sempre) brava. Agli Oscar anche un altro paio di candidature. In definitiva tutto il cast (non nomino gli altri) mi è parso nettamente superiore al film. Pellicola che è piaciuta tantissimo alla critica, la classica pellicola che sembra fatta apposta per la critica cinematografica; il grande pubblico ha comunque anch’esso apprezzato abbastanza, almeno i 4 gatti che l’hanno visto, al botteghino incassò molto poco, malgrado i costi bassi non è andato bene. Per me…mah, un 5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta