Regia di Pål Sletaune vedi scheda film
In una Oslo degradata Roy Amundsen (Skaerstad), postino ficcanaso, scopre il responsabile di una rapina ad un furgone portavalori, entrando per caso nell'appartamento della donna (Saether) che ha preso parte al reato e che accidentalmente ha lasciato le chiavi di casa appese alla cassetta delle lettere. Travolto da una curiosità che lo porta a leggere le lettere dei destinatari e dalla sua stramberia che per ripicca contro l'arroganza dei superiori lo spinge ad accatastare gran parte della posta in un anfratto ferroviario, Roy prima si trova a dovere salvare la donna dal suicidio e quindi viene braccato dal rapinatore (Egil). In un vortice di vicende convulsive, riuscirà a salvarsi e a mettere in scacco il colpevole.
Incredibile questo Pal Sletaune, che mette insieme uno humour nero degno del miglior Kaurismaki con un intreccio impeccabile e corretto (niente viene lasciato al caso), un'eccellente direzione degli attori e un gusto inaspettato per le tecniche di ripresa fotografica, rivelando una capacità impressionante nel passaggio dalla visione dello spettatore alle soggettive. Posta celere è un film che, dopo Bad Boy Bubby, Il vestito, Insalata russa e Microcosmos, sottolinea ancora una volta l'eccellente stato di salute del cinema nordeuropeo. Primo premio della Critica Internazionale al Festival di Cannes.
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