Regia di Oliver Dommenget vedi scheda film
Adolf Dassler è stato probabilmente uno dei più importanti imprenditori ed inventori del ventesimo secolo, poiché è stato il primo a brevettare e ad intuire le potenzialità delle scarpe sportive sia per la pratica agonistica e sia per l'uso quotidiano, che ha portato ad una rivoluzione nella moda e nel costume che oggi fa del marchio Adidas uno dei colossi indiscussi dell'abbigliamento sportivo in tutto il mondo. Questo film ripercorre la vita e le esperienze professionali di Dassler, concentrandosi sul difficile rapporto con il fratello Rudolf, che all'inizio sarà il consulente commerciale dell'azienda e risulterà fondamentale per imporre il prodotto sul mercato, poi dopo che si creeranno dissidi insanabili tra i due fratelli se ne andrà per conto suo e fonderà il marchio rivale Puma. Si tratta di una produzione televisiva di livello discreto che può risultare utile soprattutto a chi sia curioso di saperne di più sulle origini dell'imprenditoria di tipo sportivo; è anche un film biografico con cadenze di dramma familiare che si fa guardare con un certo interesse, forse inevitabilmente limitato dall'impianto televisivo ma con una certa cura nelle ambientazioni e nel taglio delle riprese. La sceneggiatura non bara sulle collusioni col nazismo soprattutto di Rudolf, il fratello maggiore, figura che risulta spesso antipatica anche se indubbiamente decisiva nel successo dell'azienda familiare, soprattutto nei primi tempi. Buono l'apporto dei due protagonisti Ken Duken e Torben Liebrecht, attori che non conoscevo, capaci di caratterizzare in maniera convincente i protagonisti Adolf e Rudolf, mentre il regista Oliver Dommenget svolge un lavoro tutto sommato diligente ma non privo di qualche idea visivamente efficace, soprattutto nella scena in cui i due fratelli assistono ad una manifestazione sportiva di stampo nazista nello stadio. Trasmesso in Italia da Rai tre.
Voto 6/10
Adidas vs. Puma (2016): Ken Duken, Torben Liebrecht
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Avevo avuto modo di vederlo alcuni anni addietro e lo definirei senza lode e senza infamia. Non male la vera storia dei due fratelli ma la regia è forse un po' "statica" , quasi da film per la tv come in effetti riportato dalle tue parole. Condivisibili altresì le tre stelle,
un salutone Stefano.
Ma infatti si tratta di un film televisivo, la destinazione è proprio quella e in quanto tale non ci si poteva aspettare il miracolo, comunque lo trovo ugualmente migliore rispetto ad altri prodotti tv visti di recente, la sceneggiatura non è male e il conflitto tra i due fratelli è analizzato abbastanza bene. Approfitto per farti gli auguri di buon anno nuovo caro Paolo a te e famiglia. Ciao
Grazie Stefano, rinnovo auguroni anche a te e famiglia. A presto.
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