Regia di Edoardo Mulargia vedi scheda film
Western molto lento a causa di una sceneggiatura priva di verve. Il soggetto è molto semplice e ruota attorno a un bottino d'oro rubato all'esercito e poi vinto a poker da Cjamango, un pistolero interpretato da Ivan Rassimov (qua con un look a metà strada tra il Clint Eastwood leoniano e il primo George Eastman, al secolo Luigi Montefiori). Gli sceneggiatori sviluppano lo spunto iniziale facendo continuamente passare di mano in mano il tesoro da Cjamango a una banda che risponde agli ordini di Piero Lulli, quindi ancora nelle mani di Cjamango, poi in quelle di una seconda banda, questa volta capitanata da Livio Lorenzon, e ancora in quelle di Lulli e via dicendo in una lotta in cui tutti sono contro tutti e dove Cjamango funge da ago della bilancia. Finale beffardo con Cjamango che, dopo aver eliminato tutti i rivali, si vede togliere l'oro da un ranger, interpretto da Hargitay, che gli è stato dietro per tutto il corso del film, spacciandosi per un commerciante di liquori, e ha sfruttato la vicenda per far eliminare due pericolose bande e recuperare infine il maltolto.
Dunque uno script piuttosto elementare con un finale brioso, ma con poc'altro degno di nota. Mulargia gira bene, in particolare quando stringe con gli zoom sui campi lunghissimi (si veda la soluzione registica con cui ripotrta in scena la Chanel nel corso del duello finale Rassimov-Lulli), ma il lavoro non viene premiato a causa di una storia poco mordace e priva di dialoghi graffianti.
Bene il cast artistico, fotografia e colonna sonora nella media. Voto: 5.5
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