Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Può essere affascinante, l'approccio alla forma filmica di Godard, ma certo lascia perplessi. Impossibile cogliere esattamente ciò che l'autore voleva significare, disponendo in scena una folla inquieta che si domanda di continuo su comunismo, tv a colori, futuro e passato, lavoro, sesso, beni quotidiani più o meno essenziali. Ed è proprio il superfluo - a quanto pare di poter dedurre da Due o tre cose che so di lei - a fornire la facciata di una metropoli iperattiva e sovrappensiero come Parigi (la 'lei' del titolo, come spiegato immediatamente nei titoli di apertura). Ma mettere la mano sul fuoco per un film di Godard (per lo meno di questo primo, sperimentale ed estremo Godard) è sconsigliabile.
Una bella signora che di tanto in tanto si prostituisce: questa è Parigi per Godard, ridotta ad una moltitudine di domande futili in nome della colonizzazione consumista.
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