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Eureka

Regia di Nicolas Roeg vedi scheda film

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La recensione su Eureka

di alan smithee
5 stelle

La nascita di un magnate, dalle lande desolate e ghiacciate, teatro di ricerche forsennate di oro, fino alla vecchiaia "dorata" nel paradiso tropicale dei Caraibi, assediato da una famiglia "pericolosa" e molesta, e da ex soci e collaboratori in odore di tradimento. L'epopea folle e squilibrata (in molti sensi) di un uomo che si è fatto da sé.

Eureka! ovvero evviva, finalmente!! La famosa esclamazione in greco antico attribuita ad Archimede, ai giorni nostri sinonimo di entusiasmo, gioia per la riuscita di qualcosa a cui si tiene molto, ed anche, in questo caso, esaltazione che ripaga finalmente le fatiche di un instancabile e tenace cercatore d'oro Jack McCann (Gene Hackman) tra le fredde foreste dell'Alaska, ben adattandosi alla circostanza che lo ha reso uno degli uomoni più ricchi del pianeta. Siamo nel 1925 e dopo sforzi immani, sfidando temperature e climi proibitivi, ecco che tutti i sacrifici dell'uomo che vengono ripagati dal ritrovamento, quasi casuale, di una fonte ingente di minerale aureo allo stato grezzo. Rifugiatosi entusiasta presso un bordello della comunità più vicina, Jack McCann viene accolto dalla padrona, quasi una maga Circe, che lo coccola, e non manca di predirgli anche parte del suo enigmatico,contrastato futuro.

Un avvenire da uomo ricchissimo, che vedrà il nostro astuto e tenace avventurriero rifugiarsi ai Caraibi, ove si comprerà un'isola tutta per sé, facendosi costruire un maniero di gran lusso, chiamato appunto Eureka.

Ma la sua vita risulterà tormentata da diverse problematiche familiari, rappresentate in particolare, nel periodo in cui si concentra la vicenda del film, da quel bellimbusto arrogante e malizioso (Rudger Hauer) che vanta supposti e mai verificati natali nobiliari, nonché marito (ma pure  payboy) della bellissima figlia (Theresa Russell): un uomo irritante, almeno di fronte  al nostro Jack, che ritroviamo anni dopo sensibilmente invecchiato, e nei confronti del quale il nostro protagonista proverà sempre un sentimento di disapprovazione tra il disgusto e la gelosia, per aver quell'uomo, capriccioso e vanesio, portato via quella figlia bella ed intelligente, con cui il vecchio risulta da sempre decisamente più affine, per intelligenza e intuizioni, rispetto alla moglie, alcolizzata persa.

Nel frattempo McCann deve far fronte ai tranelli orditi dal suo (ex) uomo di fiducia (Ed Lauter) e da alcuni scagnozzi e contabili, al centro di un losco affare che prende di mira le ricchezze accumulate dall'uomo dopo il suo incredibile ritrovamento (tra questi intrallazzatori, riconosciamo un giovane Mickey Rourke e il sempre poco raccomandabile Joe Pesci).

Eureka è a tutti gli effetti uno scult clamoroso, in cui il pur bravo e talentuoso regista Nicolas Roeg sembra non riuscire a contenersi nell'accumulare situazioni estreme ed assurde, incollate assieme da introghi familiari e spionistici dvvero fumosi e poco chiari. Ma è anche un film che non si riesce per nulla a disprezzare, e di cui si ammirano molte scene, almeno prese a se stante ed indipendentemente dall'intricato e farraginoso filo conduttore. 

La scoperta della vena d'oro, con Gene Hackman ricoperto di polvere aurea è al tempo stesso kitch e potente, così come la scena stregonesca ed enigmatica della circonvenzione dell'uomo da parte della tenutaria-strega del bordello.

L'ambiente caraibico della seconda lunghissima parte non possiede certo il fascino scomposto e posticcio dell'incipit tra i ghiacci, ma la verve un pò melliflua di Rudger Hauer, unite alla sensualità messa letteralmente a nudo di Theresa Russell (moglie del regista e protagonista di altri suoi film), sono di certo aspetti positivi e degni di nota.

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