Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
In uno dei suoi film di maggior successo, Castellari cavalca un facile tormentone dell' epoca: la necessità dei cittadini di farsi giustizia con le proprie mani, vista l' impotenza (se non addirittura la connivenza) delle forze dell' ordine. Il suo protagonista, comunque, ha caratteristiche molto più umane dei vari giustizieri americani. Infatti, almeno inizialmente, non cerca la vendetta personale, ma vorrebbe individuare i criminali che lo hanno preso in ostaggio per poterli consegnare alla polizia. Solo quando questo diventa impossibile si decide a passare all' azione in prima persona, ma subirà molte batoste prima di ottenere la sua personale vittoria, che comunque sarà molto amara... Come se non bastasse, Castellari e i suoi sceneggiatori Massimo De Rita e Dino Maiuri, probabilmente per coprirsi le spalle a sinistra, hanno la bella pensata di rappresentarlo come figlio di un martire della Resistenza. E allora come si può parlare di film fascista? Al di là del risvolto ideologico, peraltro molto contraddittorio, si tratta di un buon poliziesco, e neppure dei più violenti, che sfrutta al meglio l' ambientazione genovese.
I fratelli De Angelis ci sapevano fare...
Voto:7
Una fase iniziale da antologia e un finale serrato. In mezzo la tira un pò per le lunghe.
Plateale ma bravo.
Sicuramente uno dei ruoli più significativi della sua carriera.
Bravina, ma ad un certo punto viene dimenticata...
Non il classico poliziotto di ferro, ma un commissario molto laconico e che non sembra darsi troppa pena. Credibile.
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