Regia di Julius Avery vedi scheda film
Alla vigilia del D-Day, tra gli aereoplani alleati che decollano alla volta della Francia occupata dai tedeschi, uno trasporta un commando di militari statunitensi destinato a raggiungere un piccolo paesino, con lo scopo di distruggere un'installazione militare che inibisce le comunicazioni radio. La contraerea nemica colpisce il velivolo, pertanto solo pochi tra i membri del gruppo riescono a paracadutarsi. Con l'aiuto di una combattiva ragazza francese, riescono a raggiungere il villaggio, e ben presto si accorgono che c'è qualcosa di strano; rumori inspiegabili, SS ovunque, i pochi abitanti terrorizzati. Nel proseguire con la missione, scoprono che sotto l'installazione da far esplodere, posizionata in una chiesa, è stato realizzato un laboratorio per la realizazzione di terrificanti esperimenti che ridanno vita ai morti e generano mutazioni sugli esseri viventi. Un film di guerra con tematiche horror, nel quale le due componenti sono ben bilanciate. Gli elementi distintivi del primo genere sono infatti presenti in quantità; contesto storico realistico, una squadra ben assortita, con personaggi visti e rivisti in ogni film bellico - la recluta di colore dallo spirito utopista mandata a combattere a pochi mesi dall'arruolamento, il graduato ombroso, dal passato oscuro e con pochi scrupoli, l'intellettuale incompreso, il soldato spiritoso che affronta i pericoli tra un sorriso ed una battuta - azione "stealth", un nemico feroce ed ideologicamente determinato. Gli appassionati del genere apprezzeranno l'inserimento di alcuni particolari realistici, quali le tre bande bianche disegnate sugli aerei alleati in occasione del D-Day, ma, certamente, non la presenza di incongruenze. E', ad esempio, assurdo che il successo delle operazioni di sbarco possa essere legato alla riuscita di una missione affidata ad un commando "scalcinato" come quello del film, che dopo l'atterraggio se ne va in giro per campagne teoricamente brulicanti di tedeschi come se fossero in vacanza. Elementi della trama ed effetti speciali, sono tipici di film horror. Zombies, creature non più umane incredibilmente forti ed aggressive, atmosfere malsane, e una buona - ma mai eccessiva - dose di sangue sono in grado di soddisfare gli appassionati del genere. Il ritmo è ben bilanciato; sequenze "stealth" si susseguono a momenti di pura azione. I personaggi sono assai stereotipati. Del resto, diversamente non può essere; il film mette veramente tanta carne al fuoco in rapporto alla durata, e manca il tempo per un serio approfondimento. Fortunatamente il regista ci risparmia, limitandosi a farne cenno, le prevedibili e scontate tirate retoriche. I soldati americani sono consapevoli di combattere per la democrazia e la libertà, e della necessità di occultare l'orrore scoperto anche ai propri superiori, a tutela delle generazioni future; le SS, e, in particolare, il "cattivo" principale, per la sopravvivenza del "Reich millenario". Mi è rimasta impressa la sequenza, poco dopo l'inizio della narrazione, del lancio con il paracadute del soldato di colore. Un'opera fantastica che non eccelle sotto alcun aspetto, ma neppure delude. Il regista sfrutta l'inesauribile fonte d'ispirazione costituita dell'accoppiata nazismo ed esoterismo - il mio primo pensiero, durante la visione, è corso alla serie di videogames "Wolfenstein" - e sa dosare con intelligenza le risorse di cui dispone, realizzando un film divertente e coinvolgente.
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