Regia di Robert D. Krzykowski vedi scheda film
Il film con uno dei titoli più stupidi della storia del cinema (stavolta non è colpa della distribuzione italiana, il titolo è idiota già in originale, tanto valeva che si trovasse una traduzione migliore) non è poi così brutto come ci si potrebbe aspettare. La fotografia è interessante, la storia è assurda ma sta in piedi, i flashback della Seconda guerra mondiale sono accettabili, il protagonista è poco credibile ma suscita empatia. Il difetto maggiore della pellicola sta nelle due scene d'azione, la prima, quella del parcheggio, è semplicemente girata male, e fa sorridere, l'altra, quella della lotta col Bigfoot, invece fa piangere, è un momento di cinema imbarazzante e fa venire in mente i film di serie Z degli anni sessanta, quelli che proiettavano come "spalla" alla pellicola principale il sabato sera nei cinema di paese. Insomma, sfiora il demenziale. In più, tutta la narrazione è venata da una sottile sfumatura di ironia che mina la credibilità di tutta l'operazione. E' come se il regista ci dicesse, ammiccando: "Suvvia, non c'è nulla di serio, è solo fiction".
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