Regia di Tom DiCillo vedi scheda film
Un ingegnere non è capace di rapportarsi con il prossimo se non in modo formale: gli operai della centrale in cui lavora lo tengono a distanza, la moglie gli vuol bene ma si sta estraniando da lui e il figlioletto si sente intimidito dalla sua presenza. Ci vorrà l’incontro con un coglioncello (uno che crede persino alla regolarità delle partite di catch viste in tv) e un po’ di magia (la “scatola di luce lunare” del titolo) a fargli vedere la vita con occhi diversi. Turturro è bravo a definire un personaggio anaffettivo e sentimentalmente raggelato, ma la sua evoluzione è troppo prevedibile. Una delle prove minori di DiCillo, che per me è uno dei migliori registi indipendenti USA.
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