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Top Gun: Maverick

Regia di Joseph Kosinski vedi scheda film

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La recensione su Top Gun: Maverick

di giurista81
5 stelle

A distanza di quasi quarant'anni, Tom Cruise – supportato da altri tre produttori – realizza l'obiettivo di dare un seguito a uno dei maggiori cult che ne hanno determinato la carriera: Top Gun. Il prodotto che ne deriva è stereotipato e fortemente derivativo, non solo nel ricordare i personaggi del tempo che fu (tra i quali un morente Ice-Man) ma soprattutto nel riproporre l'atmosfera e i contenuti del film di allora (storia d'amore compresa). Maverick è un vero e proprio tributo a Tony Scott e al suo stile registico. Joseph Kosinski ricrea il taglio del capostipite in una modalità estremamente fedele. Medesima fotografia, identico schema narrativo (quasi tutto incentrato sull'addestramento di un gruppo di piloti, che se la menano per chi ce l'ha più lungo, con una missione finale preceduta da un lavoro di calcificazione dei rapporti tra i membri del gruppo) e soprattutto un eccezionale montaggio che lavora sulla spettacolarità dei voli aerei abbinata a musiche (compreso il mitico main theme di Harold Faltermeyer) di stile anni anni '80. Fa tutto questo mutuando anche i limiti di una certa tipologia di film alla Rambo 2, per intenderci. Maverick, pur essendo alla soglia della pensione, in qualità di istruttore porta a spasso la compagnia selezionata di piloti della Marina statunitense abbattendo, uno dietro l'altro, ognuno di loro in combattimenti simulati. Vi è di più. Compie manovre, anche di resistenza fisica, che nessun altro sembra poter sostenere, tanto che i superiori (pensate che tragedia e che mancanza di cambio generazionale), loro malgrado, si vedono costretti a mandarlo in missione pur non potendone patire gli anarchici atteggiamenti e la totale mancanza di rispetto delle procedure. Una volta in missione, finito abbattuto per salvare il figlio di un vecchio collega di volo), riesce a intrufolarsi nell'hangar nemico e a rubare un obsoleto F14 Tomcat col quale, di nuovo in volo, abbatte tre aerei d'ultima generazione entrati per la prima volta in servizio quasi vent'anni dopo dall'uscita di scena del modello da lui pilotato. Insomma, Top Gun che incontra Firefox – Volpe di Fuoco (1982) di Clint Eastwood, palesemente plagiato nella parte finale (incrementando l'inverosimiglianza del film di Eastwood), e Pearl Harbor (2001) di Michael Bay.

Notevole sul versante tecnico, per senso del ritmo e spettacolarità, si rivela ancora più inverosimile del primo episodio da cui non riesce a staccarsi seguendo le medesime coordinate per costruzione e sviluppi e portando con sé tutti i limiti di una certa produzione hollywoodiana d'azione. Maggiore incasso mondiale del 2022, con sei nomination (generose quella per “miglior film” e “migliore sceneggiatura non originale”) agli oscar di cui una (Miglior sonoro) vincente.

 

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