Regia di Patty Jenkins vedi scheda film
Diana Prince, "Wonder Woman", appartenente al popolo delle Amazzoni, nel 1984 vive a Washington ed è archeologa presso la Smithsonian Institution. Conduce una doppia vita; al lavoro affianca l'attività di supereroe, compiendo grandi e piccoli gesti a salvaguardia dei suoi concittadini. In quest'avventura, la sua "antagonista" è una pietra magica, plasmata da una dività malvagia, capace di soddisfare i desideri di chi la tocca. L'oggetto finisce prima nelle mani di una collega di lavoro, timida ed insicura, la quale esprime la volontà di colmare le distanze con Diana; poi, di un imbonitore con velleità imprenditoriali e dagli impulsi megalomani. Diana, venendo a contatto con la pietra, esprime un desiderio che le riporta Steve, il suo innamorato, non sopravvissuto agli eventi raccontati nel prequel; gli altri due personaggi danno sfogo ai loro istinti, innescando una serie di eventi che potrebbero portare alla fine della civiltà occidentale. Non avevo molto apprezzato il primo episodio di "Wonder Woman"; speravo in una piccola correzione di rotta, ma non è andata così. I valori trasmessi - dal "saper perdere" della sequenza iniziale, al "saper rinunciare ai propri egoismi" della seconda parte del film - sono pure condivisibili, ma assolutamente scontati. La ricostruzione delle ambientazioni dell'anno 1984 è poco convincente; basata solo su qualche vestito e veicolo dell'epoca, colori sgargianti, TV con tubo catodico e computer già anacronistici in rapporto all'epoca ed all'impiego. La stessa colonna sonora non abbonda di sonorità anni '80. Riguardo la vicenda, sarebbe pure interessante, ma l'abbondante quantità di irreali "buoni sentimenti" che l'inonda nell'ultima parte (i "cattivi" trovano la forza, o sono costretti, a ravvedersi, potendo così salvarsi) la rende stucchevole. Anche guardando il film a "cervello spento", alcune assurdità rendono indigesta la visione. Quando ho visto un aviatore di inizio '900 mettersi alla cloche di un aereo da guerra a reazione, rifornito di carburante e pronto a volare fino all'altra parte del mondo, praticamente incustodito sulla pista di una sorta di aereoclub - escamotage per lanciare una sequenza "romantica" - ho avuto la tentazione di spegnere la TV. Tra i personaggi, Diana Prince appare di una scontatezza unica. I suoi comportamenti, sentimenti, azioni, sono prevedibili con minuti di anticipo. Peccato per l'attrice Gal Gadot, che l'interpreta con eleganza e sobrietà. I due antagonisti, Barbara (Kristen Wig) e Maxwell Lord (Pedro Pascal), sono prototipi del cattivo divenuto tale per cattiva influenza di elementi della società, non per loro istinto. Pertanto, di questo film d'azione, mi sento di salvare solo ... l'azione. Diverse fasi spettacolari divertono e tengono acceso un minimo d'interesse fino all'epilogo. Se il primo episodio non era un granchè, e questo s'è rivelato così deludente ... Difficilmente vedrò la puntata successiva, a meno che non ne legga bene.
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