Regia di Patty Jenkins vedi scheda film
Sono gli anni dei colori, della musica, della ricchezza, gli anni delle pettinature improbabili e della difficoltà per le donne di affermarsi e farsi prendere sul serio in un mondo che gira attorno agli uomini e agli affari. Sono gli anni '80, e Diana Prince sembra viverli al meglio, direttrice dello Smithsonian Museum, alterna la sua vita "da civile" a quella dell'eroina Wonder Woman, che nel 1918 salvò il mondo dal terribile Ares, sullo sfondo della Prima guerra mondiale.
Diana sembra felice ma il suo cuore rimpiange l'amore perduto di Steve - Chris Pine - e quando per caso s'imbatte in un antico artefatto capace di esaudire i più profondi desideri, tutto cambia.
A differenza del primo episodio della serie WW, qui Patty Jenkins mostra una vulnerabilità inedita per la guerriera d'acciaio, portando il pubblico a riflettere su tematiche profonde e importanti.
Il villain principale, Max Lord, interpretato da un bravissimo Pedro Pascal, assume le caratteristiche di un uomo d'affari che vuole sempre di più, ignorando le conseguenze, tanto da fare quasi un patto col diavolo pur di ottenere ciò che vuole. Ma il diavolo non dà niente per niente, ed è così che Lord si prende qualcosa anche dalla nostra amazzone, rendendola più fragile.
La vulnerabilità mostrata nel film riguardo alla protagonista, è anche metaforica in un certo senso, perché nel momento in cui Diana desidera qualcosa solo per se stessa, nel momento in cui desidera amare di nuovo, la sua corazza s'incrina e la sua invincibilità viene meno, rischiando di farla crollare.
Altra figura degna di nota è Cheetah - una inedita e splendida Kristen Wiig - che baratterà la sua umanità con la forza e la seduzione, facendo di tutto per impedire a WW di contrastare il grave pericolo.
In questa avventura, Wonder Woman non dovrà combattere solo contro le sue emozioni e contro i due nemici, ma si ritrova a fare i conti anche con la prosaica cupidigia dell'animo umano, che di fatto rischia di portare il mondo allo sbando.
Una pellicola forte e intensa, una regia capace di mostrare fragilità e bellezza degli esseri umani, che spesso cadono in tentazione ma riescono anche a redimersi, una Gal Gadot seducente che trasporta il pubblico in un universo di emozioni palpabili. Wonder Woman 1984 è un bellissimo film che coniuga azione, sentimenti e riflessioni su argomenti che spesso tendiamo a ignorare.
Se posso, questo film è più bello del primo capitolo, e sono molto contenta del modo in cui la regista abbia saputo mettere in scena certe tematiche.
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