Regia di Patty Jenkins vedi scheda film
Dagli anni ottanta con furore, Wonder Woman brilla più che mai! Ma i gioielli luccicanti sono in realtà semplici zirconi.
La sigla di Wonder Woman risuona nella testa di tutti coloro che hanno vissuto con Lynda Carter momenti di gustosa immaginazione (i maschietti) o empatica ispirazione (le femminucce), spettatori appassionati e non della serie televisiva omonima. La regia è brava ad ambientare la vicenda negli anni successivi ai telefilm, come son bravi scenografi e costumisti a ricrearne la sensazione, piacevole per chi ha vissuto quegli anni e di curiosità per chi è nato dopo. Ottima anche la scelta di Gadot, attrice che riempie lo schermo con la sua femminilità energica. Ma i pregi del film finiscono qui. Alla fine dei conti rimane uno dei soliti filmetti da supereroi molto in voga negli ultimi anni, con poca sostanza e molta prosopopea presentata oltretutto in una lunghezza interminabile. La trama sarebbe anche intrigante, ma lo sviluppo eccessivamente prolisso annacqua quel buono che ci sarebbe. Molto sfarzo, poco valore. Bigiotteria.
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